L'ex assessore ragionale alla Casa della giunta Formigoni Domenico Zambetti è stato condannato a 13 anni e 6 mesi di carcere dai giudici dell'ottava sezione penale di Milano. Zambetti è stato anche condannato all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e all'interdizione legale dai pubblici uffici. Per Zambetti il pm Giuseppe D'Amico (che nel frattempo è diventato procuratore aggiunto a Busto Arsizio) aveva chiesto una condanna a 10 anni di carcere per corruzione e voto di scambio. I giudici, però, hanno riconosciuto a carico del politico anche l'aggravante del concorso esterno in associazione mafiosa e hanno portato la pena a 13 anni e 6 mesi.
Zambetti è stato inoltre condannato a risarcire le istituzioni che si sono costituite parti civili contro di lui: dovrà versare 500mila alla Regione Lombardia e 200mila euro al Comune di Milano. Il collegio presieduto da Maria Luisa Balzarotti ha anche condannato Eugenio Costantino, ritenuto vicino al clan Grillo Mancuso, a 16 anni e 6 mesi di reclusione (il pm ne aveva chiesti 17). Era accusato di associazione mafiosa, corruzione, voto di scambio, detenzione illegale di armi e estorsione. Condannato a 11 anni anche Ciro Simonte, considerato vicino alle cosche (la richiesta era di 8 anni e 4 mesi), e il regista Ambrogio Crespi, che avrebbe aiutato a raccogliere i voti 'comprati' da Zambetti, a 12 anni di carcere (il pm aveva sollecitato una condanna a 6 anni). Assolti invece l'ex sindaco di Sedriano Alfredo Celeste, accusato di corruzione, e il chirurgo Marco Scalambra, accusato di aver raccolto voti a favore di Celeste in vista delle comunali del 2009 perché il fatto non sussiste.