Rigopiano, l’ira del padre di Feniello: Qualcuno deve pagare

La denuncia a 'Pomeriggio 5': "Nessuno si è preoccupato di salvarli"

"Io vorrei sapere chi doveva intervenire prima della tragedia. Non possiamo recuperare 30 persone in cima ad una montagna ma andiamo sulla Luna. Mio figlio ha scritto all'hotel martedì e loro hanno detto che era tutto ok. Il giorno dopo sono stati costretti a usare le catene, aspettavano lo spazzaneve. Sono stati sequestrati dentro l'hotel. Nessuno si è preoccupato di andarli a salvare". Così 'Pomeriggio 5' Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle vittime dell'hotel Rigopiano.

"Il direttore dell'hotel doveva essere attrezzato, altrimenti quella struttura andava chiusa. Mi hanno dato l'orologio e una catenina di mio figlio. E' tutto quello che mi è rimasto grazie al direttore dell'albergo e al governatore. Qualcuno dovrà pagare, questo schifo in Trentino non esiste. Queste strutture in Abruzzo devono chiudere, si sapeva del rischio valanghe. Perché nessuno si è attivato? Non esistono giustificazioni", ha aggiunto.