Sono per lo più bambine di età media 7 anni le vittime di maltrattamento multiplo. Si tratta- denuncia Terre des Hommes nel suo rapporto – di violenze quotidiane e di varia tipologia: maltrattamento fisico, trascuratezza grave, abuso sessuale, sindrome di Munchausen per procura, abuso psicoemozionale, violenza assistita e bambino conteso. Nell'ultimo quinquennio sono stati circa 3.000 bambini vittime di violenza intercettati dai 5 Centri e a vario titolo presi in cura. Le vittime sono in maggioranza bambine e l'età media dei casi trattati dagli Ospedali partner è di circa 7 anni. Il maltrattamento è stato rilevato in tutte le fasce di età e spesso è contemporaneamente presente in forme diverse, (il maltrattamento multiplo infatti raggiunge circa il 30% delle vittime intercettate dai Centri negli anni). Oltre alle forme di maltrattamento più comuni e note, l'indagine ha permesso di far emergere forme di violenza pressoché sconosciute ai non addetti ai lavori e sulle quali invece Terre des Hommes e i suoi partner ritengono sia necessario pianificare estese campagne d'informazione e sensibilizzazione sia presso le istituzioni ma anche per il grande pubblico. Tra queste ci sono il chemical abuse e la shaken baby syndrome che colpiscono proprio i bambini in tenerissima età.
CINQUE OSPEDALI ITALIANI. Negli ultimi 5 anni sono 3mila i bambini vittime di maltrattamento e seguiti in 5 ospedali italiani. E' quanto denuncia il rapporto di Terre des Hommes che in collaborazione con A.O.U. Citta della Salute e della Scienza di Torino, Presidio Ospedale Infantile Regina Margherita – Ambulatorio Bambi Torino; Soccorso Violenza Sessuale e Domestica SVSeD – Fondazione IRRCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano; Centro Regionale per la Diagnostica del Bambino Maltrattato – Azienda Ospedaliera Universitaria, Padova; GAIA (Servizio Gruppo Abusi Infanzia Adolescenza) – Azienda Ospedaliero- Universitaria Meyer, Firenze e GIADA (Gruppo Interdisciplinare Assistenza Donne e bambini Abusati) Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Giovanni XXIII, Bari, ha riunito la prima Rete Nazionale di eccellenze ospedaliere per il contrasto della violenza sui bambini. L'indagine 'Maltrattamento e abuso sui bambini: una questione di salute pubblica' è stata presentata oggi alla Biblioteca Giovanni Spadolini,áSenato della Repubblica, Roma.
100MILA SEGUITI DAI SERVIZI. Circa 100.000 bambini sono risultati in carico ai Servizi Sociali perché vittime di una forma di maltrattamento (ogni 1.000 minorenni seguiti dai Servizi Sociali 200 lo sono per maltrattamento), la più frequente delle quali è risultata la trascuratezza materiale e affettiva spesso celata dalle pareti domestiche e per questo molto complessa da intercettare e riconoscere. "Ad essa si aggiungono, però – spiega Donatella Vergari segretario generale della onlus – altre forme di violenza, molto meno conosciute, che vedono protagonisti anche genitori inconsapevoli, quali la Shaken Baby Syndrome, che, per sua natura, colpisce i neonati". Ancora prima di questo studio, aggiunge Vergari, "la Fondazione aveva analizzato la violenza sui bambini con un taglio innovativo, realizzando in partnership con l'Università Luigi Bocconi di Milano e CISMAI l'indagine nazionale 'Tagliare sui bambini, è davvero un risparmio?', portando all'attenzione del pubblico e delle istituzioni i costi, diretti e indiretti, che ogni giorno derivano dalla mancata prevenzione della violenza sui bambini". "Ne è emerso che circa l'1% del nostro PIL è speso ogni anno per far fronte alla spesa derivante dalla violenza all'infanzia, elemento anch'esso imprescindibile da sapere per la definizione di politiche di prevenzione idonee" conclude.
ABUSI E SUICIDIO. Ogni anno un numero sempre crescente di bambini risulta affetto da una forma di maltrattamento fisico, abuso sessuale o emotivo: in alcuni casi, il maltrattamento è molto grave e può portare alla morte, particolarmente nei primi anni di vita, in cui alcune tipologie di maltrattamento come la Sindrome del Bambino Scosso oppure il Chemical Abuse possono portare al decesso del piccolo se non riconosciute tempestivamente e trattate in modo adeguato. "Le conseguenze a medio e lungo termine del maltrattamento sono molto gravi e comprendono patologie neurologiche e gravi ritardi dello sviluppo, patologie psichiatriche e disturbi nella sfera delle dipendenze da sostanze (alcol o stupefacenti), ma anche un'incidenza maggiore di diabete, patologie cardiovascolari, gastroenterologiche e neurologiche degenerative e ancora in taluni casi una morte anticipata indirettamente collegata ai gravi esiti psico-emozionali e comportamentali del maltrattamento ed esplicantisi in un aumento di condotte fortemente a rischio (incidenti con dinamiche estreme quasi-suicidarie) o in vere e proprie condotte autoaggressive e suicidarie. Secondo l'indagine "spesso è proprio l'ospedale il primo punto di accesso, il nodo della rete di assistenza e cura in cui è possibile che si sollevi il dubbio che un maltrattamento stia avvenendo o il momento in cui il genitore porta 'il problema' al di fuori delle mura domestiche all'attenzione di un professionista che potenzialmente lo può rilevare.