Dalai Lama a Milano: Terrorismo non c’entra con religione

Più di 12mila persone ad ascoltare la massima autorità buddhista

Pace, migrazione, vegetarianesimo, educazione dei bambini, terrorismo. Si è spaziato da un argomento all'altro durante la conferenza pubblica con la quale si è conclusa la tre giorni a Milano di Sua Santità il Dalai Lama a Milano. C'erano più di 12mila persone oggi ad ascoltare le parole della massima autorità buddhista, che non ha lesinato durante le ore di discussione battute di spirito e risate. Un animo sempre giovane quello di Tenzin Gyatso che, come lui stesso ha spiegato, a 81 anni è indebolito nel corpo ("Le ginocchia mi danno un po' di problemi", ha ammesso) ma non nella mente.

Dopo gli insegnamenti di ieri, la giornata di oggi ha preso il via con la cerimonia dell'Avalokiteshvara, un particolare tipo di iniziazione pensata per raggiungere quante più persone possibili. Può infatti essere ricevuta anche solo come benedizione e non è necessario essere buddisti. Sul palco, oltre ai monaci buddhisti, accanto al Dalai Lama ha fatto fin da ieri la sua comparsa Richard Gere, da anni buddhista praticante, accompagnato a Milano dalla fidanzata, la giovane Alejandra Silva. "Sono qui come studente – ha spiegato Gere – Ovunque arrivi Sua Santità si crea un senso di vicinanza, qui siamo in 12mila ma è come se fossi tutti più in grado di abbracciare gli altri".

IL SECOLO DELLA COMPASSIONE. Il Dalai Lama ha voluto porre l'accento in particolare sull'importanza della compassione e dell'amore nei confronti di tutti gli esseri senzienti: "In molte parti del mondo ora ci sono conflitti e violenze. Da dove nascono? Sorgono da un pensiero: l'enfasi posta su diversità secondarie, come quelle religiose. Ma tutti siamo uguali e tutti vogliamo essere felici. Il nostro futuro dipende dagli altri, siamo tutti interdipendenti, per cui la felicità degli altri è la mia felicità. Questo dovrebbe essere il secolo dell'unità, della compassione, della pace. I conflitti si risolvono con il dialogo", ha affermato Sua Santità. Ha poi ribadito il suo impegno volto alla promozione della consapevolezza dell'unità di tutta l'umanità e dell'armonia religiosa.

La compassione però non deve essere solo una attitudine mentale. "Bisogna crescere i bambini con tanto amore e tanta compassione, prima che arrivino alla scuola, in modo che siano già formati a questo", ha spiegato, sottolineando come sia necessario che le nuove generazioni siano educate con questo modello scolastico alternativo.

AIUTO AI RIFUGIATI ED EDUCAZIONE AI LORO BAMBINI. Alle generazioni del futuro il Dalai Lama pensa anche quando si affronta il tema caldo dei rifugiati e dei migranti: "Le nazioni che oggi danno asilo" ai molti rifugiati che arrivano in Europa, "dovrebbero cercare di dare loro un riparo dalle loro paure. E dovrebbero far sì che i loro bambini siano istruiti, affinchè loro stessi, quando torneranno nelle loro patrie, daranno un aiuto a ricostruire i loro posti. In un futuro molto lontano non ci saranno più distinzioni culturali, ma per il momento ci sono. Quindi è bene far sì che possano mantenere le loro tradizioni".

TERRORISMO NULLA HA A CHE VEDERE CON RELIGIONE. Tenzin Gyatso ha voluto affrontare anche un altro tema spinoso: quello del terrorismo. "Oggigiorno, quando accade un'azione terroristica, i media lo descrivono come terrorismo islamico o buddhista (nel caso della Birmania). Ma questo è completamente sbagliato. Un terrorista è un terrorista – ha spiegato – Quando viene compiuta un'azione violenta o viene sparso del sangue non si è più musulmani o buddhisti. Accostare il termine buddhista o musulmano alla parola terrorista è sbagliato. Secondo l'Islam, un praticante genuino che compie azioni violente o uccide non è più un praticante dell'Islam – ha sottolineato la massima autorità buddhista – Il vero significato di Jihad risiede non nel nuocere ad altre persone, bensì nella lotta interiore tra le proprie emozioni costruttive contro quelle distruttive, nella lotta della compassione contro la rabbia. Pure in me, in qualità di semplice monaco buddhista, vige questa lotta che dura 24 ore al giorno, pure nel sogno, tra le mie emozioni costruttive e quelle distruttive. La jihad è in me 24 ore al giorno", ha aggiunto ridendo. "E' tutta una questione di ignoranza, anche nei giornali che scrivono di una guerra tra la civilità occidentale e l'Islam", ha concluso.

I NUMERI DELL'EVENTO. Oltre 12mila persone hanno partecipato agli incontri con il Dalai Lama oggi, fra le quali 1200 hanno avuto ingresso gratuito e 2mila sono entrate a prezzo scontato, con lo scopo di attirare quanti più ragazzi possibili. Lo hanno reso noto gli organizzatori al termine dell'evento. I due giorni di incontri a Rho Fiera Milano sono stati trasmessi in streaming in 8 lingue differenti. In totale il tutto è costato 750mila euro mentre gli incassi sono stati pari a 800mila euro. I 50mila euro di profitto, specificano ancora dall'organizzazione al termine della conferenza pubblica, andranno in beneficenza per la ricostruzione di scuole e asili nelle zone terremotate del centro Italia.