"Quanti stranieri, anche persone di altre religioni, ci danno esempio di valori che noi talvolta dimentichiamo o tralasciamo!". Papa Francesco lo sottolinea nell'omelia della messa di celebrazione del Giubileo Mariano, in piazza San Pietro sul sagrato della Basilica Vaticana, nel contesto dell'Anno Santo straordinario della Misericordia. Osserva il Pontefice: "Chi vive accanto a noi, forse disprezzato ed emarginato perché straniero, può insegnarci invece come camminare sulla via che il Signore vuole". Il Papa cita l'esempio di Maria e Giuseppe che hanno "sperimentato la lontananza dalla loro terra. Per lungo tempo anche la Madonna è stata straniera in Egitto, lontano dai parenti e dagli amici. La sua fede, tuttavia, ha saputo vincere le difficoltà. Teniamo stretta a noi questa fede semplice", esorta Papa Francesco.
VICINANZA A VITTIME URAGANO. Dolore e vicinanza per le vittime dell'uragano ad Haiti vengono espresse da Papa Francesco al termine della messa. Prima della tradizionale recita dell'Angelus, il Pontefice ha sottolienato: "Ho appreso con dolore delle gravi conseguenze causate dall'uragano che nei giorni scorsi ha colpito i Caraibi, in particolare Haiti, lasciando numerose vittime e sfollati, oltre che ingenti danni materiali. Assicuro la mia vicinanza alle popolazioni ed esprimo fiducia nel senso di solidarietà della Comunità internazionale, delle istituzioni cattoliche e delle persone di buona volontà. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera per questi fratelli e sorelle, così duramente provati".
GIARDINO O MACERIE. "L'umanità può fare di questo mondo un giardino o ridurlo a un ammasso di macerie". E' il monito e appello che Papa Francesco pone davanti al mondo prima dell'Angelus, citando le parole che Giovanni Paolo II pronunciò l'8 ottobre del 2000, nell'Atto di Affidamento giubilare a Maria in occasione dell'Anno Santo del Duemila. Il Pontefice invoca la Madonna affinché "in questo bivio, ci aiuti a scegliere la vita, accogliendo e praticando il Vangelo".