Doveva essere un controllo domiciliare per droga e invece, in un'abitazione a Lissone in provincia di Monza, i carabinieri hanno trovato un arsenale di guerra, perlopiù arrugginito ma con i proiettili ancora funzionanti. A incastrare il padrone di casa, italiano di 52 anni, il figlio di 26: i militari dell'Arma, sospettando che il giovane fosse uno spacciatore, si erano messi sulle sue tracce. E in effetti nella sua cameretta nascondeva 20 grammi di marijuana e altrettanti di hashish, oltre a due bilancini di precisione, motivo per cui è stato arrestato. Quando i carabinieri, perquisendo l'abitazione, hanno trovato dietro a un divano letto una coperta di lana banca dal peso insolito, non hanno esitato a srotolarla: all'interno c'erano due pistole mitragliatrici Beretta, altri due fucili di marca italiana, un moschetto Carcano da guerra, un fucile tedesco Mauser K98 e vari proiettili. Alla domanda di chi fossero le armi custodite nell'insolito nascondiglio, il giovane, pregiudicato per droga, non ha esitato a dire "di papà", tanto che l'uomo, con precedenti per reati comuni, è stato denunciato a piede libero per detenzione abusiva di armi da guerra e comuni.