Fermo, bombe carta contro quattro chiese: due arresti

Gli episodi si sono verificati tra febbraio e maggio di quest'anno

Questa mattina i carabinieri del comando provinciale di Ascoli Piceno in collaborazione con la sezione anticrimine di Ancona (Ros), d'intesa con la Procura della Repubblica di Fermo, hanno dato esecuzione a due arresti, emessi nei confronti di due uomini, presunti autori dei danneggiamenti con esplosivo ai danni di quattro Chiese dell'arcidiocesi di Fermo, avvenuti tra febbraio e maggio di quest'anno

La città di Fermo è tristemente diventata nota a inizio mese per la morte di Emmanuel Chidi Namdi, il richiedente asilo nigeriano pestato a morte da Amedeo Mancini, il 35enne ultrà della Fermana.

A scatenare la tragedia, gli insulti che l'ultrà con simpatie di destra ha rivolto alla compagna di Emmanuel  Chinyery, apostrofata come 'scimmia africana'. La donna, dopo la morte del compagno, è rimasta sola, dopo essere fuggita con l'amore della sua vita dall'inferno di Boko Haram, in Nigeria. La comissione competente, ha spiegato il ministro dell'Interno Angelino Alfano le ha riconosciuto lo status di rifugiata. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto al Prefetto di Fermo di esprimerle la sua piena solidarietà e si è offerto di prestarle ogni necessaria forma di assistenza.

I due giovani erano ospiti da otto mesi del seminario arcivescovile di Fermo, nel progetto gestito dalla Fondazione Caritas in veritate di don Vinicio Albanesi. Accolti dopo esser sfuggiti a Boko Haram, nel gennaio scorso era stato lo stesso don Albanesi ad unirli informalmente in matrimonio, presso la Chiesa di San Marco alle Paludi, coronando il loro sogno.

La coppia stava passeggiando in centro a Fermo. In due li hanno insultati, si son rivolti a Chinyery, insultandola. Emmanuel non ci ha visto più, ha reagito. Secondo una ricostruzione dei fatti si sarebbe impadronito di un paletto della segnaletica stradale, avrebbe attaccato il 35enne Mancini, che a sua volta lo ha aggredito e colpito più volte, senza fermarsi nemmeno quando il 36enne nigeriano è finito a terra. Sul posto sono arrivati vigili, polizia e 118: Emmanuel è stato portato all'ospedale Murri, le sue condizioni sono apparse subito disperate. E' entrato in coma irreversibile: dopo ore di agonia, si è spento. Per Mancini, che era indagato a piede libero, l'accusa è diventata omicidio preteritenzionale, con l'aggravante della finalità razzista, per una morte che ha sconvolto l'intera Italia.

"Ci costituiremo parte civile, nella veste di realtà a cui i due ragazzi sono stati affidati", aveva già annunciato don Vinicio Albanesi, che nella struttura del seminario di Fermo ospita 124 profughi.