Caserta, furbetti del cartellino all’Asl di Maddaloni: 9 arresti

Gli indagati lasciavano il posto di lavoro dopo aver usato il proprio badge o quello di colleghi assenti

I carabinieri della compagnia di Maddaloni stanno dando esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 16 indagati (9 agli arresti domiciliari e 7 sospesi dal pubblico impiego), tutti dipendenti dell'Asl di Caserta 1 , tra cui 5 dirigenti, in servizio presso il Distretto 13 di Maddaloni (Caserta), ritenuti responsabili, a vario titolo, di truffa e false attestazioni o certificazioni in concorso, con le aggravanti di aver commesso il fatto in danno di un ente pubblico. L'indagine, ha consentito di acclarare come gli indagati lasciassero il posto di lavoro subito dopo aver registrato la loro presenza attraverso il badge in dotazione oppure di utilizzare i badge di colleghi assenti, registrando fraudolentemente l'inizio del servizio.

Le indagini sui furbetti del cartellino dell'Asl di Caserta 1 sono state condotte da ottobre a dicembre 2015, attraverso il pedinamento e l'analisi dei tracciati dei cartellini magnetici di riconoscimento. Gli indagati lasciavano il posto di lavoro subito dopo aver timbrato il badge per fare shopping, portare i figli a scuola o andare a correre oppure strisciavano quelli di colleghi assenti; inoltre, i carabinieri hanno accertato che due dirigenti della Medicina legale non erano presenti al momento del nulla osta per il seppellimento delle salme, ma loro firma compariva comunque sui documento.

Sempre sul versante dell'assenteismo, nelle scorse settimane la procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiuso le indagini nei confronti di 79 persone dipendenti del Comune di Orta di Atella, avanzando al gip la richiesta di rinvio a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato. Le indagini consentirono, già il 19 giugno 2015, l'esecuzione, da parte dei carabinieri della compagnia di Marcianise e della stazione di Orta di Atella, di un'ordinanza di applicazione di misura cautelare coercitiva (obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) nei confronti dei 24 dipendenti ora imputati nello stesso procedimento.