Il Motu Proprio di Papa Francesco per la stretta sui cardinali che insabbiano casi di pedofilia nel clero, "È un provvedimento che va nella giusta direzione della purificazione della Chiesa in materia di tutela dei minori, in continuità con Benedetto XVI e S.Giovanni Paolo II. Un'opera di pulizia e di tutela che il Santo Padre attualizza rendendo le norme del Codice di Diritto Canonico ancora più chiare ed incisive". Lo dice, intervistato da La Repubblica, il cardinale Giuseppe Versaldi, della congregazione per l'educazione cattolica.
"Premesso che anche un solo caso di violenza su un minore è troppo, imperdonabile, ricordo anche – specifica il cardinale Versaldi – il cammino di pulizia intrapreso dai due predecessori di Francesco, che aveva già varato una commissione per combattere le violenze sessuali sui minori nella Chiesa. Ed i risultati raggiunti non sono stati pochi. Oggi stiamo parlando di vicende, in gran parte, del passato, ma sempre gravissime, vergognose e deplorevoli, per le quali, in Vaticano non c'è prescrizione".
Papa Francesco, spiega, "ha inserito nella voce 'colpe gravi' del canone 193 non solo le violenze, ma anche le omissioni e gli atteggiamenti superficiali sui controlli, che danno origine ad atteggiamenti delittuosi. È un passo importante e senza ritorno in materia di prevenzione, e pone la Chiesa fortemente all'avanguardia nella tutela dei minori. Un provvedimento ancora più significativo perché varato nell'Anno Santo della misericordia".