Agli inquirenti l'uomo ha giustificato il gesto come un "eccesso di ira"

E' stato portato nel carcere di Busto Arsizio, in provincia di Varese, il 33enne Arturo Saraceno, operaio arrestato ieri per l'omicidio della fidanzata Deborah Denise Fuso, di 25 anni. L'interrogatorio davanti al pm Maria Cardellicchio si è svolto nella notte in caserma dei carabinieri a Legnano (Milano), e verso le 2 l'uomo ha confessato l'omicidio. Il cadavere di Debora era stato trovato ieri verso le 14.30 sulla tromba delle scale di una casa di corte in via Cardinal Ferrari a Magnago, nel milanese, dove i due vivevano.

Nel primo pomeriggio di martedì si trovavano nel cucinotto della mansarda: lui ha preso un coltello e l'ha colpita ripetutamente con almeno 15 coltellate. Lei, lavoratrice saltuaria per imprese di pulizia, ha provato a scappare, raggiungendo le scale che portavano all'uscita dell'abitazione, ma la sua corsa è terminata sulla rampa e si è accasciata a terra. Agli inquirenti l'uomo ha giustificato il gesto come un "eccesso di ira".

Erano insieme da sei anni, e nonostante una relazione altalenante con tira e molla, dovevano sposarsi ad agosto. Ieri si erano dati appuntamento per discutere sul da farsi: da qualche tempo il 33enne, nato a Potenza in Basilicata, aveva lasciato Magnago, e la giovane era tornata dai genitori a Lonate Pozzolo. Quando i carabinieri sono arrivati in via Cardinal Ferrari Saraceno stava ancora scendendo le scale, e con lo stesso coltello con cui aveva ucciso la fidanzata si è ferito non meno di due volte al torace. Ha passato tutto il pomeriggio in ospedale a Legnano, piantonato dai carabinieri nel reparto rianimazione.

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