Città del Vaticano, 15 mag. (LaPresse) – "Rivolgo un saluto alla Festa dei popoli che si svolge in San Giovanni in Laterano. Questa festa, segno dell'unità e della diversità delle culture, ci aiuti a capire che il cammino verso la pace è questo: fare l'unità rispettando le diversità". Lo ha detto Papa Francesco in piazza San Pietro dopo la preghiera del Regina Caeli.
"L'amore per una persona, e anche per il Signore, si dimostra non con le parole, ma con i fatti; e anche osservare i comandamenti va inteso in senso esistenziale, in modo che tutta la vita ne sia coinvolta", ha aggiunto Bergoglio. "Infatti, essere cristiani – ha ricordato il pontefice – non significa principalmente appartenere a una certa cultura o aderire a una certa dottrina, ma piuttosto legare la propria vita, in ogni suo aspetto, alla persona di Gesù e, attraverso di Lui, al Padre". "Proprio grazie allo Spirito Santo – ha detto Bergoglio – Amore che unisce il Padre e il Figlio e da loro procede, tutti possiamo vivere la stessa vita di Gesù. Lo Spirito, infatti, ci insegna ogni cosa, ossia l'unica cosa indispensabile: amare come ama Dio".
BERGOGLIO RICORDA GLI ALPINI. "Un pensiero speciale rivolgo agli Alpini, riuniti ad Asti per l'Adunata Nazionale. Li esorto ad essere testimoni di misericordia e di speranza, imitando l'esempio del beato Don Carlo Gnocchi, del beato Fratel Luigi Bordino e del venerabile Teresio Olivelli, che onorarono il Corpo degli Alpini con la santità della loro vita", ha detto Papa Francesco in piazza San Pietro dopo la preghiera del Regina Caeli.