Si è tenuta stamane in Corte d'Appello, a Roma, l'udienza per l'estradizione di Maryse Alexia Thomas, l'imprenditrice statunitense arrestata nei giorni scorsi a Roma a seguito di un mandato di cattura internazionale emesso dal tribunale distrettuale di New York. La bella manager 45enne, ricercata per truffa telematica, secondo i magistrati americani avrebbe sottratto quasi 25 milioni di dollari attraverso truffe alle quali lei si dichiara estranea. Una vita spesa tra moda, televisione e enormi investimenti, durante la quale, secondo quanto scritto dagli inquirenti, la donna avrebbe "utilizzato diversi raggiri ed inganni per ottenere il denaro", presentando inoltre "false dichiarazioni dei redditi, dei beni patrimoniali aziendali e dei conti bancari".
Reati che negli Stati Uniti prevedono pene fino a venti anni di reclusione. La donna è al momento detenuta nel carcere romano di Rebibbia anche se il suo legale, Giovanni Destito, sta valutando una istanza affinché le vengano concessi gli arresti domiciliari. Alle ricerche partite da New York, che si sono concluse a Roma con l'arresto della donna tre giorni fa, hanno contribuito Interpol, guardia di finanza e forze dell'ordine.