Lo sciopero di quattro ore che ha fermato il trasporto pubblico capitolino nel 2769mo Natale della città si lascia dietro una coda di polemiche che potrebbero trasformarsi presto in qualcosa di più. L'Atac, azienda romana del trasporto, fa sapere con una nota delle 12, quando la protesta è ancora in pieno svolgimento, che le assenze per malattia e le richieste di permesso oggi sono state nettamente superiori alla media, tanto da non poter garantire il regolare riavvio del servizio a sciopero concluso. Tanto basta a scatenare le polemiche in una città che vanta il non lusinghiero record di bus e metro fermi per due giorni al mese (in media) per sciopero.
L'Autorità garante per gli scioperi nel giro di poco fa richiesta formale di tutti i dati su adesione alla protesta e assenze per malattia o altro, mentre il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, affida a Twitter il suo commento: "Se confermate anomalie presenze è fatto grave. Dispiace per ennesimo disagio dei romani. Con #riformaPA stretta su assenze di massa". "Verificheremo tutto – dice Giovanni Pino, capo di Gabinetto dell'Autorità garante per gli scioperi – e se necessario prenderemo provvedimenti". L'adesione alla protesta, alla quale non hanno aderito i sindacati confederali, secondo l'Unione sindacale di base ha toccato il 70 per cento, mentre secondo l'Agenzia per la mobilità cittadina è stata del 10,5 per cento. Se quest'ultimo dato venisse confermato parrebbero eccessivi gli effetti ottenuti dallo sciopero, che ha bloccato il trasporto per quattro ore. "Abbiamo chiesto formalmente tutto ciò che riguarda l'informazione sui dati di adesione, ivi compreso il trend di assenza per malattia o altro – conclude Pino – controlleremo tutto, perché quando la malattia diventa un fenomeno di massa, tanto più in occasione di scioperi, vanno fatte delle verifiche, come già successo nel capodanno di due anni fa con i vigili urbani".