Panama Papers, spunta Barbara d’Urso ma lei smentisce

La conduttrice si riserva di agire contro l'Espresso

Il quotidiano l'Espresso dà una anticipazione dei nomi degli italiani coinvolti nel caso Panama Papers, che verranno rivelati con il numero in edicola venerdì 8 aprile, e fra questi spunta anche quello della conduttrice Barbara d'Urso.

Lo Studio Legale Rucellai&Raffaelli di Milano, in persona dell'avvocato Enrico Adriano Raffaelli, in nome e per conto di Barbara d'Urso, rende noto quanto segue in relazione alle notizie diffuse da L'Espresso circa pretesi 'affari offshore' della signora d'Urso.

"La signora Barbara d'Urso, informata alcuni giorni fa dell'inchiesta condotta da L'Espresso, aveva diffidato formalmente a mezzo del proprio legale tale settimanale dal divulgare notizie che apparivano lacunose e gravemente lesive della sua immagine – si legge nel comunicato – . La sig.ra d'Urso, in particolare, nella lettera inviata aveva chiarito a L'Espresso che:

– la società in questione era stata aperta ai fini di un'operazione immobiliare che la Signora d'Urso intendeva compiere all'estero;  

– tale operazione non si era poi concretizzata;

– la società era conseguentemente sempre rimasta inattiva;

la società era stata ufficialmente chiusa nel 2012.

 "Nella diffida si rilevava, pertanto, che la funzione cui era destinata la società e la non attualità dei fatti in questione – si legge nella nota dello studio legale – rendeva del tutto illegittima sotto ogni profilo la loro divulgazione da parte del L'Espresso, vieppiù in un contesto in cui la posizione della sig.ra d'Urso sarebbe stata strumentalmente ed in modo suggestivo accostata a condotte totalmente diverse, attuali e molto gravi, se non persino illecite".

"La signora d'Urso deve riservarsi ogni azione nelle competenti sedi per tutelare la propria immagine e vedere riaffermata la verità dei fatti rispetto al gravissimo danno arrecatole dalla condotta posta in essere da L'Espresso", si legge ancora nella nota.

"L'Espresso a dispetto dei chiarimenti forniti dalla sig.ra D'Urso e della diffida inviata, non solo ha ritenuto di pubblicare la notizia, ma ha conferito alla stessa una particolare enfasi, qualificando suggestivamente nel titolo come 'affari off-shore' quella che invece era, molto semplicemente, una società che non è stata mai operativa e che è stata chiusa da alcuni anni ufficialmente ed in piena trasparenza, tutte circostanze ben note all'Espresso e tuttavia volutamente ignorate al solo fine di diffondere una notizia mediaticamente appetibile".