INTERVISTA Milano, Bisconti: Più tempo a favore della città

Parola all'assessora allo Sport e Tempo libero del Comune di Milano, ideatrice della Giornata del lavoro agile

La Giornata del lavoro agile è arrivata ormai alla terza edizione e 160 aziende hanno aderito. Ne parliamo con l'assessore allo Sport e Tempo libero Chiara Bisconti, che ha ideato l'iniziativa.

Assessore come sta andando quest'anno?

Ci sono oltre 10 mila persone che stanno sperimentando il lavoro agile e abbiamo chiesto a tutti di mandarci foto e video della loro giornata trascorsa in maniera diversa. Più lo si studia, più si vede che il lavoro agile porta solo benefici elle persone, alle aziende e agli enti che abbracciano questa filosofia. Però c'è ancora qualche resistenza e queste giornate servono proprio attraverso le foto, anche gli esperimenti più estremi, a dimostrare che si può lavorare ovunque, che si può scegliere il lasso di tempo da dedicare al lavoro se c'è un buon patto di fiducia tra l'azienda o l'ente che da lavoro e il lavoratore, se c'è una buona responsabilità della persona che si autogestisce. E siccome abbiamo provato che queste condizioni ci sono, il lavoro agile va diffuso il più possibile.

Adesso il lavoro agile è approdato anche in Parlamento e diventerà una legge. 

Siamo molto orgogliosi del fatto che il lavoro agile stia diventando una legge e questo toglie gli 'alibi', rimuoverà cioè alcuni punti difficili da risolvere come il tipo di contrattazione da applicare a queste forme di lavoro e l'assicurazione. La cosa che ci rende orgogliosi è che dopo averlo chiamato erroneamente telelavoro o per anni con il termine inglese di smart working, adesso anche in Parlamento si chiama lavoro agile, termine coniato proprio a Milano e che l'Accademia della Crusca ha detto essere una perfetta definizione  italiana di questa formula di lavoro. C'è chi come Philps ha scelto di 'donare' il tempo risparmiato nel tragitto da casa al lavoro al Comune di Milano e al giardino botanico di Villa Lonati per aiutare i giardinieri comunali a svolgere attività utili.

È un esperimento che si può estendere nel tempo e ad altre aziende?

Sono molto colpita da Philips perché sta aprendo una strada. Noi abbiamo sempre considerato le due ore 'risparmiate' non dovendo andare in ufficio ogni giorno come un tempo che la persona avrebbe potuto utilizzare per se o per la propria famiglia. Questo tempo però può essere, come Philips dimostra, anche messo a disposizione da parte di aziende e lavoratori della collettività, con attività che attivano anche il senso civico.  Oggi i lavoratori di Philips sono a Villa Lonati con le mani nella terra e fanno qualcosa per il loro territorio che, lo dico alla luce della mia esperienza da assessore, ha davvero tanto tanto bisogno.

Anche lo sport si può conciliare con il lavoro. Penso alla piscina Cozzi che oggi ha messo a disposizione uno spazio per lavorare .

È un esperimento che funziona sicuramente. I centri sportivi sono luoghi molto frequentati e spesso le mamme o i papà accompagnano i figli piccoli. Sono luoghi che, con semplicissimi accorgimenti, come qualche tavolo e un wi fi, possono diventare sede di lavoro agile. Questo è proprio il succo del lavoro agile.

 

Serve la banda larga.

Quello che dobbiamo fare come istituzioni, è agire per sensibilizzare governo e come investitori, ma anche agire direttamente, come abbiamo fatto cablando tutta Milano con il wi fi aperto, per rimuovere le difficoltà che ancora ci sono per il lavoro agile.