"Sono molto incazzato per quello che è successo, ferma restando la piena fiducia della magistratura. Sono veramente incazzato perché il lavoro che stiamo facendo in questi anni per garantire trasparenza rischia di venire infangato, anzi viene infangato da queste azioni". Così nel pomeriggio al Pirellone, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, dopo una mattinata di passione per le notizie in arrivo da Monza. Fabio Rizzi, consigliere leghista e 'mente' della riforma della sanità, è una delle 21 persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta 'Smile' su un presunto giro di tangenti legato agli appalti per i servizi odontoiatrici negli ospedali lombardi. Non bastano gli applausi della maggioranza al Pirellone per rasserenare il governatore. Anche da Matteo Salvini, segretario del Carroccio, parole chiare: "Chi sbaglia davvero, non merita la Lega. Spero che le accuse si rivelino una bufala". Mentre l'opposizione passa all'attacco, tanto che domani presenterà l'"ennesima mozione di sfiducia" al presidente, come fa sapere Umberto Ambrosoli (Patto civico), dopo quella portata in aula in seguito all'arresto del vicepresidente Mario Mantovani, il 13 ottobre scorso.
LA DELUSIONE DI MARONI. Il governatore, intanto, nel suo intervento di fronte al Consiglio regionale, dice con voce affannosa: "Abbiamo assistito, com'è noto, a un'operazione della Procura di Monza e tra gli arrestati c'è il consigliere Fabio Rizzi, presidente della commissione Sanità. Stiamo leggendo gli atti e verificando le formulazioni. Il mio primo sentimento è di stupore e di grande delusione, se le accuse venissero confermate". "Io sono convinto – aggiunge Maroni – che quello che stiamo facendo vada nella direzione giusta. Quello che dobbiamo fare e io continuerò a fare, visto che quello che è accaduto mi disturba particolarmente, di garantire strumenti di controllo".
"Ho costituito una commissione ispettiva. Non vogliamo coprire nessuno. Non abbiamo – specifica Maroni – nessuno da difendere. Chiunque sia. Quello che ha scritto il gip è un'offesa a me personalmente, al partito e alla Regione Lombardia. Parte offesa in questa vicenda e si costituirà parte civile. Purtroppo l'eccellenza, quando succedono certe cose, viene infangata. Se qualcuno viola le regole e disattende la legge morale, questi comportamenti sono difficili per noi da verificare e da intervenire. Noi lo faremo sulle regole. Non servono nuove regole, sono già tutte previste nella nuova legge".
PRONTA MOZIONE DI SFIDUCIA. Fuoco di fila in arrivo dall'opposizione. "Cos'altro deve succedere per chiedere a Maroni di andarsene a casa?", si domanda il segretario e consigliere regionale del Pd, Alessandro Alfieri, E poi: "Ancora una volta gli episodi di cronaca riportano alla realtà Maroni". Ed è pronta la mozione di sfiducia. La presenteranno domattina Pd e Patto Civico. "Sono contento di sapere – annuncia Ambrosoli – che anche il M5S intende sottoscriverla. Sarà una mozione di sfiducia di tutta l'opposizione. Opposizione che, ogni volta che presenta mozioni proprio su questi fatti, si sente irridere quando parla di discontinuità e di esigenza di pulizia". "Si parla di indagini su azioni legate all'ambito sanitario in Regione Lombardia. Quindi, è molto più difficile difendere la situazione: un leghista di ferro e Maroni ne ha piena responsabilità politica", attacca Stefano Buffagni (M5S).
PRUDENZA DALLA MAGGIORANZA. Appoggio alla Giunta, invece, dai consiglieri di maggioranza. Massimiliano Romeo (Lega Nord) spiega: "Riteniamo che sia sbagliato utilizzare questi episodi per infangare la sanità lombarda, che ha fatto le fortune di tanti pazienti arrivati da tante parti d'Italia. Se qualcuno ha sbagliato, è giusto che paghi". E Angelo Capelli (Ncd) commenta: "L'istituzione reagirà di fronte a fatti che, se confermati, sono gravi e devono essere puniti. Dal punto di vista di Ncd, l'atteggiamento di garanzia dei diritti vale anche in questo caso". Mentre Claudia Pedrazzini (Forza Italia) sottolinea: "Sono fermamente contrario all'uso dello strumento della custodia cautelare sia con prove certe che con meri indizi". La Lombardia, comunque, è di nuovo nell'occhio del ciclone.