"La sera di Halloween, quando ho dato un bacio a Meredith, ci siamo accordati per vederci il giorno dopo. Sono andato a casa sua per questo motivo. Se sono entrato nella casa di via della Pergola è perché lei mi ha aperto e non perché mi sono arrampicato o perché mi ha aperto Amanda Knox". Lo racconta Rudy Guede, unico condannato per l'omicidio di Meredith Kercher, per 'Storie maledette', in onda su Rai3, intervistato da Franca Leosini. "In casa – prosegue l'ivoriano – c'eravamo solo io e Meredith. Ci siamo seduti nel salotto-cucina. Io avevo mangiato un kebab piccante e avevo mal di stomaco. Le ho chiesto da bere, ho preso un succo dal frigorifero".
Meredith, prosegue il racconto di Guede, "è andata nella sua camera da letto e poi è tornata lamentandosi: inveiva contro la Knox. C'erano contrasti tra loro e lei diceva che Amanda non puliva e che le aveva rubato dei soldi. Ho cercato di tranquillizzarla perché l'accusa era pesante e lei si è calmata". Il 27enne racconta poi di "un avvicinamento", ma non di un rapporto sessuale tra loro. "Lei mi ha chiesto se avevo un preservativo – prosegue Guede – e le ho detto di no. Neanche lei ce l'aveva e quindi la cosa si è interrotta lì. Ci siamo rivestiti e dopo un po' di tempo avevo bisogno di andare in bagno. Sono andato in quello grande, era il più vicino al salotto e lontano dalla camera di Meredith".
"Mentre ero in bagno ho sentito suonare il campanello. Ho riconosciuto la voce di Amanda Knox – sono sicuro al 100% che era lei – e ho sentito che le due litigavano. Sono rimasto in bagno per 10-11 minuti – dice l'ivoriano – e lo so perché perché ascoltavo la musica: due brani interi e il terzo fino a metà. Poi ho sentito un urlo più forte del volume della cuffia che avevo nell'orecchio. Era straziante".