Mafia Capitale, condannato ex assessore capitolino e altri otto

di Alessandra Lemme

Roma, 7 gen. (LaPresse) – E’ stato condannato a due anni e due mesi di carcere l’ex assessore alla casa del Comune di Roma Daniele Ozzimo, imputato nel processo a Mafia Capitale. Ozzimo, assessore alla Casa, in quota Pd, della giunta Marino, è stato ritenuto colpevole di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, confermando le richieste dei pm. Insieme a Ozzimo il gup Alessandra Boffi ha condannato, nell’ambito dello stesso processo, altre quattro persone per corruzione, tra le quali l’ex consigliere comunale di Centro democratico, Massimo Caprari. Accolte inoltre le quattro richieste di patteggiamento che hanno portato ad altrettante condanne per gli ex dirigenti della cooperativa La Cascina finiti agli arresti nel corso dell’inchiesta sugli appalti per la gestione del Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) di Mineo.

OZZIMO: ME L’ASPETTAVO, IN ITALIA VA COSÌ – “Me l’aspettavo perché si sa come vanno a finire queste cose in questo Paese”. E’ il commento amaro di Daniele Ozzimo dopo la sentenza arrivata nel processo con rito abbreviato, al termine di una camera di consiglio durata tre ore. “Siamo pronti a presentare appello”, aggiunge uscendo dal tribunale di piazzale Clodio in compagnia dei suoi legali e alcuni amici che con lui hanno atteso la sentenza.

Ozzimo che non è più ai domiciliari dallo scorso 24 dicembre, era finito agli arresti poco prima dell’estate nella seconda tornata di arresti dell’inchiesta sul cosiddetto ‘mondo di mezzo’.

Ritenuto dal gup responsabile di atti contrari ai doveri di ufficio con i quali avrebbe agevolato l’imprenditore delle cooperative romane Salvatore Buzzi, l’ex assessore e’ stato però assolto dall’accusa di corruzione per asservimento della funzione. La richiesta di assoluzione in questo caso è arrivata proprio dai pm quando, nel corso dell’udienza ci si è accorti di un errore contenuto nella trascrizione di un’intercettazione.

IL LEGALE: UNA SENTENZA MONITO PER LA POLITICA – “E’ stata accolta in toto la tesi della procura ma rimaniamo perplessi davanti alla difficoltà di motivare una sentenza di condanna”, sottolinea Luca Petrucci, legale dell’ex assessore. “Una volta in cui la procura riconosce, chiedendo l’assoluzione, che non vi è nessun asservimento della funzione – aggiunge Petrucci – Ozzimo viene condannato per aver preso 20 mila euro in campagna elettorale regolarmente registrati, e perché ha chiesto a Buzzi di far lavorare una povera diavola, per altro licenziata quattro mesi dopo, a 300 euro al mese. Credo che sia un monito per la politica italiana e credo che nessun politico ne possa uscire vivo”.

GLI ALTRI QUATTRO CONDANNATI – Nel procedimento sono state condannate altre quattro persone: l’ex consigliere comunale di Centro democratico, Massimo Caprari, a due anni e quattro mesi di reclusione (i pm chiedevano due anni e tre mesi); Paolo Solvi, collaboratore dell’ex presidente del municipio di Ostia Andrea Tassone, a due anni e due mesi (a fronte di una richiesta dei pm di tre anni e sei mesi) ; e Gerardo e Tommaso Addeo, collaboratori di Luca Odevaine, ex componente del tavolo di coordinamento per i rifugiati del Viminale arrestato nel corso delle indagini, a un anno e dieci mesi (per i quali l’accusa chiedeva due anni e due mesi).

COOPERATIVA LA CASINA: I QUATTRO PATTEGGIAMENTI – Sempre oggi tribunale di Roma ha accettato la richiesta di patteggiamento arrivata dai quattro ex dirigenti della cooperativa La Cascina nell’ambito dell’inchiesta sul ‘mondo di mezzo’ e li ha condannati. Francesco Ferrara, Domenico Cammisa, Salvatore Menolascina, Carmelo Parabita dovranno scontare dai due anni e otto mesi ai due anni e sei mesi di detenzione per aver corrotto Luca Odevaine. Secondo gli inquirenti i quattro avrebbero pagato per ottenere l’appalto per la gestione del Cara di Mineo. Le pene concordate, sulle quali ha deciso il gup Alessandra Boffi vanno da due anni e otto mesi di reclusione, per Ferrara, a due anni e sei mesi per gli altri tre.