Roma, 4 gen. (LaPresse) – “Questi saldi 2015 cadono ancora in un momento di estrema difficolta’ del settore abbigliamento e calzature e possono comunque rappresentare una occasione di recupero per l’impresa diffusa”. Lo dichiara in una nota Valter Giammaria, presidente della Confesercenti di Roma. “Anche questa volta- continua- abbiamo, purtroppo, assistito al caos piu’ completo con tantissime attivita’ che in spregio del rispetto delle regole che lo vietano hanno effettuato sconti nel periodo inibito, non solo per mezzo di messaggi ma anche esponendo platealmente in vetrina percentuali di sconto ad esempio del 30 e 50% e ovviamente con una pressoche’ assente azione di controllo e sanzionamento. Inoltre, alla crisi dei consumi si sono aggiunte le difficolta’ legate ai blocchi del traffico per i mezzi piu’ inquinanti e alle targhe alterne che hanno aumentato il disagio per le attivita’ delle nostre strade e dei nostri quartieri. La fotografia che appare e’ quella di un settore allo stremo. Per il 75% degli intervistati, infatti, il 2015 ha continuato ad essere un anno di estrema difficolta’ e cio’ significa che se, come sembra, la stessa situazione si ripetesse nel corso del 2016, molti commercianti non andrebbero piu’ avanti”.
“Purtroppo i dati economici nella Pmi che abbiamo dato nei giorni scorsi sono inequivocabili: si registrano nel 2015 altre 2.991 chiusure tra Roma e provincia e 1.350 fallimenti che producono oltre 10.000 disoccupati – prosegue la nota – E pensare che dall’altro lato della legalita’, sempre nella citta’ di Roma, opera un esercito di abusivi – se ne stimano 20 mila di cui 8 mila solo nel cuore cittadino – che sottraggono miliardi di euro alle casse dello Stato e ovviamente dei negozi”.
“C’e’ necessita’ di una decisa inversione di tendenza- sottolinea Giammaria- bisogna dare fiato alle famiglie e alle imprese. A dimostrazione delle sofferenze del settore bisogna considerare che, dal 2008 al 2015, le quote di spesa dedicata dalle famiglie di Roma e del Lazio all’abbigliamento e alle calzature si e’ ridotta quasi del 25%. Stimiamo, difatti, che la spesa a famiglia a Roma e nel Lazio si attestera’ in media intorno ai 250/300 euro, anche perche il saldo invernale e l’occasione per l’acquisto di capi importanti, quali ad esempio cappotti, piumini, giacconi etc. Le vendite di fine stagione o saldi invernali rappresentano, ancora, per il nostro settore una importante occasione di recupero e per questo riteniamo che ad esse debba essere ridato il loro originario significato”.
“Averne di continuo e avere anticipato la data di inizio ha di fatto completamente snaturato questo tipo di vendita speciale a danno sia delle piccole e medie imprese del dettaglio che conseguentemente del consumatore determinando una confusione totale sulle varie forme di vendite straordinarie – prosegue anche Confesercenti – I saldi debbono tornare ad essere delle reali vendite di fine stagione da effettuarsi nei periodi originariamente previsti, posticipandone, quindi, l’attuale data di avvio”.
Inoltre, dice ancora Giammaria, “e’ necessario che la pubblica amministrazione si impegni a far rispettare le regole, perche’ non e’ possibile continuare come oggi dove si assiste alla completa inosservanza delle stesse a cominciare da quelle previste per le vendite di fine stagione. La Confesercenti ha ribadito queste richieste al commissario Tronca e al sub commissario Castaldo chiedendo, inoltre, che venga istituita di nuovo la Polizia annonaria per avere un intervento dedicato al settore con azioni e risultati verificabili. I saldi- conclude- sono un evento per la promozione del territorio oltreche’ una occasione vantaggiosa di acquisto per i consumatori. Ulteriori deregolamentazioni non sarebbero altro che nuovi colpi alle piccole imprese, allo loro presenza nei quartieri e nei rioni accelerando una fine che se non si cambia registro e ormai prossima. La nostra Federazione del settore Moda (Fismo) prosegue nell’impegno a tutela di questo importante comparto nell’economia del nostro territorio chiedendo con forza alle istituzioni che prendano provvedimenti e facciano scelte per dare risposte concrete alle famiglie e alle imprese promuovendo la riqualificazione di strade e quartieri della nostra citta’ e in questo modo sostenendo il commercio diffuso che oltre a svolgere un importante ruolo economico contribuisce a dare un servizio sociale e di vivibilita’ del territorio”.