Milano, 4 dic. (LaPresse) – Dopo dieci giorni di ricovero all’ospedale San Raffaele di Milano, è morta Gemma Maiorotto, la donna di 68 anni ricoverata dalla vigilia di Natale. Il figlio della donna, G.M.V., di 35 anni, aveva cercato di strangolare la madre con una cintura. La donna era stata salvata grazie al tempestivo intervento di alcuni anziani parenti, che si trovavano nell’appartamento al momento del gesto del 35enne.
Quando il 35enne, laureato in ingegneria e da qualche tempo malato di depressione, si era reso conto dell’accaduto, si era precipitato fuori dall’appartamento della famiglia, in via Dino Compagni, a pochi passi da piazzale Piola, e si era lanciato nel vuoto, nella tromba delle scale. Gli operatori del 118 avevano soccorso e portato al Niguarda il 35enne, dov’è tuttora ricoverato in coma farmacologico.
Negli ultimi tempi il giovane, seguito da un medico psichiatra e sottoposto ad una cura di antidepressivi, era tornato a vivere con la madre. Ricoverato in coma farmacologico al Niguarda, è piantonato costantemente dai carabinieri. Nei suoi confronti il pm Gianfraco Gallo, titolare dell’indagine, aveva aperto un fascicolo per tentato omicidio, ma l’accusa adesso potrebbe aggravarsi. Nel frattempo il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima, che verrà eseguita nei prossimi giorni.