In vigore l’accordo tra Vaticano e Palestina: pace e vita Chiesa

di Elisabetta Graziani

Città del Vaticano (Vaticano), 2 gen. (LaPresse) – E’ entrato in vigore l’accordo tra la Santa Sede e la Palestina, firmato lo scorso 26 giugno. L’intesa, dal nome ‘Comprehensive Agreement between the Holy See and the State of Palestine’, è costituita da un preambolo e da 32 articoli e riguarda, spiega la Santa Sede, “aspetti essenziali della vita e dell’attività della Chiesa in Palestina, riaffermando nello stesso tempo il sostegno per una soluzione negoziata e pacifica del conflitto nella regione”.

Il patto fa seguito all’Accordo Base che era stato siglato tra il Vaticano e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) il 15 febbraio 2000 ed è il risultato dei negoziati svolti da una commissione bilaterale nel corso degli gli ultimi anni. L’intesa è stata sottoscritta a giugno da Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, e Riad Al-Malki, Ministro degli Affari Esteri, che ha siglato per lo Stato di Palestina.

Il concordato da oggi in vigore rientra in un quadro più generale teso a definire i rapporti fra la comunità cristiana e il Medio Oriente e fra le tre grandi religioni monoteiste nella regione israelo-palestinese. Prima dell’accordo con la Palestina, infatti, a settembre, papa Bergoglio aveva ricevuto in udienza il presidente israeliano Reuven Rivlin con cui si era intrattenuto trenta minuti a discutere della pace. Mentre lo scorso giugno era stato accolto a Roma il socialista Shimon Peres.

Rivlin, a differenza di Peres, è un esponente del Likud, la sua visione politica è diversa da quella del suo predecessore. Revlin infatti è contrario al principio dei due Stati, che invece trova un grande sostegno presso la Santa Sede.

La Sala Stampa a settembre aveva riferito di colloqui ‘cordiali’ durante i quali il pontefice aveva ribadito la necessità e l’urgenza che israeliani e palestinesi tornassero a parlarsi, riavviando negoziati diretti nel rispetto dei due popoli. In un’atmosfera definita “cordiale” inoltre erano “state affrontate anche alcune questioni riguardanti i rapporti tra lo Stato d’Israele e la Santa Sede e tra le autorità statali e le comunità cattoliche locali, auspicando una pronta conclusione dell’Accordo bilaterale in corso di elaborazione e una soluzione adeguata di alcune questioni di comune interesse tra cui quella riguardante la situazione delle scuole cristiane nel Paese”.

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021837 Gen 2016