Genova, 31 dic. (LaPresse) – La Siria e l’Iraq. Il Pakistan e la Nigeria. Ma anche le grandi città – da Parigi ferita dal terrorismo a città del Messico – colpite da una violenza diffusa. Saranno tanti i luoghi che verranno ricordati domani, venerdì primo gennaio, nella celebrazione con il cardinale Bagnasco e nella marcia in occasione della Giornata mondiale della Pace che riunirà a Genova cristiani e credenti di tutte le religioni, uomini e donne di buona volontà.
Papa Francesco farà risuonare, nel messaggio che verrà proclamato il primo giorno del 2016 da piazza San Pietro, il messaggio che ha per tema ‘Vinci l’indifferenza e conquista la pace’, in cui definisce l’indifferenza come ‘una minaccia per la famiglia umana’. “C’è chi è ben informato, ascolta la radio, legge i giornali o assiste a programmi televisivi – scrive il Papa – ma lo fa in maniera tiepida, quasi in una condizione di assuefazione: queste persone conoscono vagamente i drammi che affliggono l’umanità ma non si sentono coinvolte, non vivono la compassione”. La celebrazione della Giornata Mondiale della Pace può essere allora un’occasione di “conversione del cuore: dall’indifferenza alla misericordia”. Per ricordarsi delle donne e degli uomini colpiti dalla guerra e dal terrorismo e – anche – per guardare con un occhio diverso i rifugiati che cercano scampo dalla violenza nel nostro continente.
Come ogni anno il primo gennaio la Comunità di Sant’Egidio vuole far giungere il suo sostegno al messaggio del Papa e alla sua sollecitudine per la pace nel mondo con manifestazioni e preghiere a Genova, Roma e in oltre 800 città di tutti i continenti.
Per vincere la rassegnazione di fronte alle guerre e al terrore, favorire l’accoglienza e l’integrazione fra i popoli, rendere più umane e vivibili le periferie del mondo. A Genova l’appuntamento è domani alle 15,15 nella basilica dell’Annunziata con testimonianze della Comunità di Sant’Egidio, e una riflessione del cardinale Angelo Bagnasco.
Alle 16,30 partirà la marcia per la pace da piazza della Nunziata per le vie del centro antico fino a piazza San Lorenzo. Verranno ricordate tutte le terre che nel Nord e nel Sud del mondo attendono la fine della guerra e la fine del terrorismo. Ma sarà anche un’occasione per fermarsi di fronte alla violenza delle nostre città, figlia del vuoto e della solitudine.