Da cyberterrorismo a dark web: attività della polizia postale nel 2015

Roma, 29 dic. (LaPresse) – Lotta al cyberterrorismo, oltre alla pedopornografia e agli attacchi informatici. Sono questi i fronti che hanno visto maggiormente impegnata la polizia postale e delle comunicazioni nel 2015. Particolare attenzione, si legge in una nota della polizia, è stata dedicata infatti al fenomeno emergente del cyberterrorismo, che ha enormemente influenzato la percezione di insicurezza e le abitudini di tutti i cittadini a seguito dei recenti attentati avvenuti nella vicina Francia. Nell’ultimo anno, la strategia mediatica messa in campo dalle organizzazioni terroristiche di matrice religiosa islamista ha indotto la polizia postale a introdurre un costante monitoraggio della rete per individuare forme di proselitismo e segnali precoci di radicalizzazione sul web, ma anche iniziative di natura razzista, xenofoba, sessuofobica, o comunque ispirate a reati di odio.

Il contrasto alla pedopornografia online si è esteso a tutte le piattaforme della rete dove è presente materiale pedopornografico, concentrandosi in particolare su quelle maggiormente a rischio per le vittime, quali i social network, dove emergono nuove ed insospettate modalità di adescamento di minori, nonché nelle reti ‘darknet’, aree profonde e nascoste del web dove l’utilizzo di tecnologie sofisticate rende inefficaci i tradizionali mezzi di accertamento delle identità online. Sono stati operati 67 arresti e 485 denunce per adescamento di minori online, produzione, diffusione e commercializzazione online di materiale pedopornografico. Per il crescente fenomeno dell’adescamento online di minori, nel corso del 2015 sono state 221 le denunce ricevute. Dalle complesse operazioni di prevenzione è scaturita una assidua attività di monitoraggio della rete che ha visto coinvolti ben 17.283 siti internet, di cui 1.819 inseriti in black list.

Nel 2015 il Centro Nazionale Anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture Critiche ha gestito complessivamente 13.500 monitoraggi della rete che hanno riguardato infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale (pubbliche e private). In particolare la Sala Operativa del Centro ha gestito: 633 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale; 987 alert diramati per vulnerabilità riscontrate su sistemi informatici/ telematici o per minacce nei confronti degli stessi sistemi; 85 richieste di cooperazione nell’ambito del circuito ‘high tech crime emergency’.

Tra le attività investigative condotte dal Centro si segnalano 55 indagini avviate per un totale di 24 persone denunciate e 2 arrestate.

Per quanto riguarda, invece, il financial cybercrime, la polizia postale si appoggia, in un contesto di partnership pubblico-privato, sulla piattaforma OF2CEN (On line Fraud Cyber Centre and Expert Network) per l’analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore. Nell’anno 2015, proprio grazie a questa piattaforma sono state bloccate somme illecitamente sottratte per quasi 66 milioni di euro e recuperati quasi 3 milioni relativi ai bonifici già disposti.

Tante anche le iniziative di prevenzione tra cui quella dedicata agli adolescenti dal titolo ‘Una vita da social’. Si tratta di un porgetto che si avvicina alle nuove generazioni evidenziando sia le opportunità del web che i rischi di cadere nelle tante trappole dei predatori della rete, confezionando un vero e proprio manuale d’uso. A disposizione degli utenti anche la pagina Facebook di ‘Una vita da social’, gestita direttamente dalla polizia, dove vengono pubblicati gli appuntamenti, le attività, i contributi di tutte le tappe del tour e dove i giovani internauti possono postare direttamente le loro impressioni ad ogni appuntamento. In totale gli incontri educativi sono avvenuti in 1500 istituti scolastici, coinvolgendo oltre 400mila studenti.