Milano, 21 dic. (LaPresse) – “Abbiamo chiesto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico per Massimo Bossetti al termine dell’udienza di oggi perché a nostro avviso le esigenze cautelari a suo carico verrebbero tutelate anche se gli fosse concesso di rientrare a casa dalla famiglia”. Lo ha spiegato l’avvocato del muratore di Mapello, Claudio Salvagni, raggiunto telefonicamente da LaPresse. Bossetti è stato arrestato il 16 giugno 2014 e da allora è rinchiuso nel carcere di Bergamo. Per il suo avvocato, adesso, le esigenze cautelari nei suoi confronti si sono attenuate tanto da permettergli di fare rientro a casa.
“E’ cambiata la normativa e la legge 47 dell’8 maggio 2015 prevede che le esigenze cautelari debbano essere non solo concrete ma anche attuali. Per Bossetti non è così, perciò abbiamo chiesto che possa tornare nella sua abitazione di Mapello, con il braccialetto elettronico”. I giudici delle Corte d’Assise di Bergamo, davanti ai quali il carpentiere 44enne è a processo per la morte della piccola ginnasta, hanno 5 giorni di tempo per decidere.