Milano, Brega Massone: Non sono mai stato un serial killer

Milano, 21 dic. (LaPresse) – “Non sono mai stato un serial killer”. Si è difeso così Paolo Brega Massone, l’ex primario di chirurgia toracica della ex clinica Santa Rita davanti ai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano. Brega Massone è stato condannato all’ergastolo in primo grado per la morte di 4 pazienti che, per l’accusa, sarebbero state eseguite solo per ottenere i rimborsi dal Sistema Sanitario Nazionale. L’ex primario – già condannato in via definitiva dalla Cassazione a 15 anni per circa 80 casi di lesioni volontarie in un altri filone processuale sulla ‘clinica degli orrori’ – ha preso la parola in aula per una serie di dichiarazioni spontanee, rese davanti ai giudici che dovranno decidere se confermare la condanna all’ergastolo disposta per lui in primo grado, così come ha sollecitato in requisitoria dal sostituto procuratore generale Massimo Alfedo Gaballo.

“Non sono mai stato un uomo egoista – ha aggiunto l’ex chirurgo – e non a caso ho sempre rifiutato i pazienti paganti. La mia priorità è sempre stata la sicurezza dei miei pazienti. Non c’è mai stata aggressività da parte mia, non riesco a capire questa acredine nei miei confronti. La detenzione carceraria mi ha minato, da quando sono in carcere ho perso 16 chili e non è un fatto strumentale. Vi chiedo di valutarmi sulla base degli atti del processo”.

A processo con Brega Massone, ci sono anche l’ex aiuto Fabio Presicce, (condannato a 30 anni in primo grado) e un altro ex collaboratore della clinica Santa Rita, Marco Pansera. In primo grado erano stati condannati rispettivamente a 30 anni e a 26 anni e 2 mesi. Il sostituto procuratore generale aveva chiesto una riduzione di pena per Presicce e l’assoluzione per Pansera. I giudici della Corte d’Assise d’Appello si sono ritirati in camera di consiglio non appena terminate le dichiarazioni spontanee di Brega Massone. La sentenza è attesa per questo pomeriggio dopo le 17.