Roma, 18 dic. (LaPresse) – Il 2015 si sta per chiudere all’insegna dello smog, con le principali città italiane in piena emergenza. Lo rende noto Legambiente, in una anticipazione del dossier sulla qualità dell’aria che uscirà a gennaio. In particolare in questi giorni – secondo quanto riportato da Legambiente – a soffrire di più per le elevate concentrazioni di PM10 sono Milano, Torino, Roma e Napoli. Il capoluogo lombardo è in testa alla classifica negativa, con 86 giorni nei quali i limiti di PM10 è stato superato. Seguono Torino, con 73 giorni, Napoli con 59 e Roma con 49.
IL PM10. Il PM10 comprende tutte le particelle che hanno un diametro uguale o inferiore a 10 micron (1 millesimo di millimetro). Il Decreto Legislativo 15/2010 pone come limite per la concentrazione di PM10 il valore di 50 µg/m3 come media giornaliera da non superare per più di 35 volte in un anno. Legambiente ogni anno mediante la campagna di monitoraggio ‘PM10 ti tengo d’occhio’, stila la classifica dei capoluoghi di città in cui almeno una delle centraline urbane di monitoraggio ha superato i 35 giorni previsti dalla legge con una concentrazione superiore a 50 µg/m3 come media giornaliera.
Il particolato atmosferico, fa sapere l’associazione ambientalista, è da molti anni ormai considerato tra gli inquinanti di maggior impatto sulla salute delle persone, per via delle sue ‘capacità’ di essere facilmente inalato dall’apparato respiratorio e per le alte concentrazioni che si registrano specialmente in ambiente urbano. Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (IARC), l’inquinamento atmosferico è cancerogeno per la salute umana, specialmente per ciò che concerne il particolato atmosferico o polveri sottili e risulta spesso associato ad una maggior incidenza del cancro. Le particelle fini (denominate in seguito PM10 e PM2,5) possono originarsi, oltre che per cause naturali, anche per cause antropiche (come l’usura dell’asfalto, dei pneumatici e delle pastiglie dei freni delle vetture, per la combustione dei motori e per quella degli impianti di riscaldamento solo per citarne alcune).