Roma, 10 dic. (LaPresse) – “Non siamo qui a rappresentare un grido di dolore ma la convinzione granitica che verità sia emersa nel corso del processo”. Così nel corso dell’udienza in Cassazione l’avvocato Francesco Compagna, legale dei familiari di Chiara Poggi ha risposto alla requisitoria del procuratore generale, Oscar Cedrangolo. Il pg ha chiesto l’annullamento con rinvio, in accoglimento del ricorso di Alberto Stasi unico imputato per l’omicidio della giovane uccisa a Garlasco nell’agosto del 2007. Compagna, insieme al collega Gianluigi Tizzoni, anche lui legale dei familiari della vittima, sottolinea in più occasioni la sua convinzione nei confronti della “dimostrata” colpevolezza di Stasi.
“Nessuno di noi si è approcciato a questa vicenda sulle leve dell’emotività”, dice Compagna sottolineando “lo scrupolo con cui la Corte d’Assise d’appello ha voluto discernere i dati”. “Non è mai stato dato per certo ciò che non lo era – aggiunge Compagna -. Qui non c’è un solo dato che non sia certo”.