Scala, sicurezza rafforzata: metal detector ad ingressi e cecchini

Milano, 5 dic. (LaPresse) – Milano, 5 dic. (LaPresse) – Cecchini sui tetti di tutti palazzi che si affacciano su piazza della Scala, anche se, dà per certo chi il 7 di dicembre dovrà garantire la sicurezza in città, “saranno invisibili, come lo erano ieri a Sant’Ambrogio”. I tiratori scelti, infatti, sono già stati schierati senza che i milanesi se ne accorgessero, per garantire l’incolumità di politici e personalità che hanno partecipato alla cerimonia del tradizionale saluto alla città del cardinale Angelo Scola. E questa misure eccezionale verrà ripetuta anche per la prima della Scala del 7 di dicembre, alla quale con ogni probabilità non parteciperanno né il Capo dello Stato Sergio Mattarella, né il premier Matteo Renzi. La loro assenza, ormai quasi certa, assicura il prefetto Alessandro Marangoni, non è dovuta a ragioni di sicurezza, ma “eventualmente a impegni personali”. Certo è che l’allerta in città, dopo gli attentati di Parigi, resta al massimo anche se tutto è pronto per l’avvio della stagione operistica. “é stato fatto un lavoro di preparazione eccezionale”, garantisce Marangoni, che si dice “tranquillo”, nonostante non sia possibile dire che la città sia a “rischio zero”. Milano, soprattutto il 7 dicembre, è “una finestra aperta sul mondo” e come tale è un obiettivo possibile.

“Tutto quello che era prevedibile, è stato previsto con grande intelligenza e grande capacità tecnica, per cui io mi fido e dobbiamo fidarci del lavoro delle nostre forze di polizia”, ha assicurato il prefetto che questa mattina, al suo arrivo a Milano, ha subito voluto fare il punto della con i vertici delle forze dell’ordine per decidere quali misure straordinarie adottare. Lunedì in piazza, davanti al teatro del Piermarini, scenderanno anche le unità speciali anti terrorismo, che affiancheranno carabinieri e polizia in tenuta anti sommossa. Con loro quest’anno ci sarà anche un ampio contingente dell’esercito, che avrà il compito di evitare le tensioni che regolarmente accompagnano l’appuntamento più mondano dell’inverno milanese.

Lo spazio davanti alla Scala verrà transennato, proprio per evitare che i lanci di uova e fumogeni imbrattino i loden e le pellicce degli spettatori che lunedì, per la prima volta nella storia, dovranno passare sotto i metal detector. Chi, come ogni anno, vorrà protestare contro il gotha della finanza e i massimi vertici delle istituzioni, non solo locali, avrà comunque la possibilità di farlo. Ma a debita distanza. Sindacati, gruppi di lavoratori e antagonisti stanno già scaldando i motori per quello che si preannuncia un lungo pomeriggio di contestazioni. Il centro sociale Cantiere, da sempre protagonista del 7 dicembre, ha già annunciato sul suo sito una sfilata di moda popolare, che si contrappone agli abiti lunghi e alle parure delle signore in platea, una merenda e la partecipazione di un’orchestra che suonerà per tutti i milanesi. E se non sarà possibile farlo proprio in piazza della Scala, assicurano, si “traslocherà” in qualche altro spazio a patto però che “le ragioni di sicurezza non nascondano in realtà altre motivazioni, come si è visto a Parigi in occasione della Cop21”.