Milano, 25 nov. (LaPresse) – Nelle casse dell’ordine dei Frati minori ci sarebbe un buco di circa 20 milioni di euro. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta sulla vicenda e oggi, in collaborazione con giudici elvetici, ha eseguito una serie di perquisizioni in Svizzera, a Milano e in altre città italiane. I militari della guardia di finanza hanno passato al setaccio gli alloggi di alcuni frati dell’ordine religioso e la società Anychon del broker Leonida Rossi, accusato di aver truffato i monaci. Gli indagati sarebbero quattro, tra cui Giancarlo Lati, ex economo dei Frati minori, finito sotto indagine con l’accusa di appropriazione indebita. L’inchiesta, condotta dai pm milanesi Sergio Spadaro, Adriano Scudieri e Alessia Miele, è iniziata un anno fa sulla base di alcune denunce presentate proprio da alcuni religiosi. I primi accertamenti hanno permesso di quantificare in circa 20 milioni di euro l’ammontare delle somme finite nelle disponibilità del broker Rossi negli ultimi 8 anni. Si tratterebbe di denaro affidato dai fedeli ai Frati minori con lasciti e donazioni. Somme importanti, che progressivamente sarebbero state distratto dalle casse dell’ordine con modalità ancora tutte da chiarire. I pm milanesi, in collaborazione con i colleghi elvetici, puntano proprio a ricostruire i movimenti del denaro fuoriuscito dalle casse dell’ordine religioso con operazioni e investimenti che avrebbero lasciato i monaci quasi al verde.