Milano, 25 nov. (LaPresse) – Il cadavere del 37enne ucciso ieri sera durante una rapina in una casa privata a Rodano, in provincia di Milano, è stato identificato: si tratta di Valentin Frrokaj, nato in Albania, pluripregiudicato, ricercato per omicidio commesso il 23 luglio 2007 a Brescia ai danni di un connazionale con arma da taglio e per il quale è stato condannato all’ergastolo. Frokkaj era stato arrestato il 14 agosto 2013 dai carabinieri di Cassano d’Adda in quanto evaso il 2 febbraio 2013 dal carcere di Parma, unitamente ad un suo connazionale. Nella circostanza fu trovato con una pistola 7.65 Beretta con matricola abrasa e materiale idoneo ad immobilizzare eventuali vittime di rapina in villa. Risulta nuovamente evaso il 7 maggio 2014 dalla casa circondariale ‘Pagliarelli’ di Palermo.
LA RICOSTRUZIONE. Secondo una prima ricostruzione la sparatoria è avvenuta poco prima delle 21. Tre malviventi sarebbero entrati nell’appartamento e avrebbero rubato delle armi possedute dal proprietario dell’alloggio. L’uomo, un commerciante, li avrebbe scoperti e i ladri avrebbero aperto il fuoco. Il proprietario di casa, quindi, avrebbe risposto al fuoco e colpito con un’altra arma uno dei ladri, uccidendolo.
LE INDAGINI. Da quanto è emerso finora dalle indagini, coordinate dal pm Alberto Nobili e dalla collega Grazia Colacicco, sulla sparatoria nella villetta di Rodano, nel Milanese, tutto lascia propendere per l’ipotesi classica di legittima difesa da parte dell’imprenditore Rodolfo Corazzo. Le prove finora acquisite, infatti, dimostrano che i tre ladri che volevano svaligiare la villa dell’imprenditore 60enne hanno agito armati, ipotesi confermata dal fatto che sulla scena del crimine i carabinieri hanno rinvenuto e posto sotto sequestro una pistola semiautomatica Beretta calibro 9 short con matricola abrasa.
IL LEGALE DEL COMMERCIANTE. “Stava cercando di mediare: ‘Io vi do quello che ho ma non fate male ai miei familiari’. Ma questo evidentemente non è bastato ai rapinatori”. Piero Porciani, l’avvocato del commerciante che ha ucciso un ladro entrato nella sua casa, ricostruisce l’accaduto a LaPresse. Il legale spiega che i malviventi erano in tre, travisati, e parlavano italiano ma con un accento straniero.
“I rapinatori avevano un’arma e poi ne hanno rubata un’altra. Il proprietario di casa ha esploso un colpo intimidatorio dopo aver subito anche delle percosse. Il ladro ha reagito e il mio assisto a sua volta ha sparato, colpendolo”, afferma Porciani. Oltre al commerciante, all’interno della casa c’era la moglie e la figlia. “Hanno minacciato di fare del male alla bambina – ha aggiunto il difensore -. E’ una persona che tornava a casa dopo una dura giornata di lavoro e si è trovato in casa personaggi di questo tipo”. Il commerciante ha subìto aggressioni già in passato.