Roma, 24 nov. (LaPresse)- “Grazie ai rappresentati di tutte le religioni presenti. Dedichiamo la sua vita ai ragazzi come lei, grazie a chi non si arrende”. E’ stato questo il senso dei funerali di Valeria Solesin, la ragazza veneziana morta nell’attacco terroristico del Bataclan, a Parigi venerdì 13 novembre. Le esequie, di Stato e civili, si sono svolte in piazza San Marco a Venezia alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Presenti anche la moglie del presidente del Consiglio, Agnese Renzi, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il fondatore di Emergency, Gino Strada. La bara coperta di fiori, è arrivata in una piazza gremita e commosso a bordo di una gondola e con la gondola è andata via. Davanti al feretro hanno preso la parola il padre di Valeria, Alberto, molti amici, il patriarca di Venezia, esponenti della comunità islamice ed ebraica.
IL PADRE. “Ringrazio i rappresentanti delle religioni, cristiana, ebraica, musulmana, presenza congiunta in questa piazza, simbolo del cammino comune dei popoli in un momento in cui il fanatismo vorrebbe nobilitare il massacro con il richiamo ai valori di una religione – ha detto commosso il padre della ragazza, Alberto -. Ringrazio il presidente della Repubblica che ha voluto con la sua presenza dare un segno di unità nazionale. Ringrazio le istituzioni del paese, il ministro che qui è presente, il sindaco della città, i suoi collaboratori e funzionari che in questi giorni ci hanno accompagnato”.
IL PATRIARCA. “In nome di Dio, cambiate il vostro modo d’essere! Iniziate dal cuore, abbiate questo coraggio. Sì, si tratta del coraggio di dire: abbiamo sbagliato tutto. Chiedere perdono è la dignità dell’uomo”. Questo il messaggio del patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia. “Mai e poi mai divideremo con voi ciò che tragicamente vi appartiene, ossia l’odio in alcun modo vi concederemo tale vittoria. Non riuscirete a portarci ad odiare; sarebbe la vostra vittoria, sarebbe la nostra sconfitta”. Il patriarca di Venezia ha chiesto “lungimiranza” alle forze politiche. “Come cittadini ci rivolgiamo con rispetto a quanti operano in politica e soprattutto a chi ci rappresenta nelle istituzioni per chiedere tutela, lungimiranza, responsabilità. Vogliamo crescere nella fiducia verso lo Stato e i suoi rappresentanti, aiutateci”.
HOLLANDE. E’ giunto anche il cordoglio del presidente francese François Hollande, letto dal ministro della Difesa Roberta Pinotti: “A nome della Francia, voglio solennemente dire che non dimenticheremo Valeria, venuta da noi a studiare per amore della vita e della cultura, e che ha trovato la morte sotto il fuoco dei terroristi. Condivido il dolore dei suoi genitori, di una dignità ammirevole, della sua famiglia, dei suoi cari, dei suoi amici e di tutta l’Italia”.á
COMUNITA’ ISLAMICA. “La nostra comunità vuole affermarti che non in nome del nostro Dio, Allah o Jahvè, che alla fine in fondo sono lo stesso Dio, non in nome della nostra religione, che è di pace come tutte le altre religioni, e certamente non nel nostro nome ti hanno assassinato come le altre vittime di Parigi e del mondo”. A parlare sono i rappresentanti della comunità islamica, intervenuti ai funerali. “Con questi atti barbarici – aggiungono – credevano di poter spegnere la luce del sole e privarci della nostra libertà e serenità ma si sbagliano perché ci troveranno sempre saldi ed uniti a difendere i valori della vita e dell’umanità”. I tuoi assassini “hanno fallito perché non sono riusciti a instillare l’odio in noi e oggi siamo tutti qui per te”, ha concluso l’esponente dell’Ucoi, l’Unione delle comunità islamiche.
GLI AMICI. “Per noi sarai per sempre ciò che eri, una amica, Valeria”, hanno detto gli amici. “Valeria, sognatrice con i piedi per terra, forte ma anche sensibile che credeva ciecamente nell’amicizia e nella convivenza pacifica. Lei l’amica di sempre, capace di regalare consigli. Lei era semplicemente meravigliosa, con i suoi pregi e difetti”. I funerali sono finiti, la bara è andata via mentre l’Inno alla Gioia risuonava in piazza.