Lecce, sequestrati un milione di articoli abbigliamento contraffatti

Lecce, 10 nov. (LaPresse) – Le fiamme gialle leccesi – compagnia di Gallipoli hanno concluso un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Lecce nel corso della quale è stato sequestrato oltre un milione di articoli di abbigliamento dei marchi Sergio Tacchini, Diadora, Liabel e Rifle contraffatti, eseguendo un decreto di perquisizione locale e un contestuale sequestro nei confronti di dieci indagati per i reati di contraffazione di marchi e ricettazione. Nel dettaglio, il decreto, eseguito nei Comuni di Gallipoli, Racale, Melissano, Taviano e Casarano, ha riguardato la perquisizione di 8 stabilimenti di altrettante società di capitali impegnate nella produzione e commercializzazione di capi di abbigliamento; 3 esercizi commerciali che si occupano della vendita al dettaglio di abbigliamento; un magazzino/deposito di stoccaggio all’ingrosso di articoli di abbigliamento; 4 abitazioni private di altrettanti indagati.

Nell’ambito delle perquisizioni eseguite, sono stati identificati anche 11 lavoratori presenti negli opifici la cui posizione sarà approfondita con riferimento agli aspetti contributivi, previdenziali ed assistenziali. Inoltre, è stato individuato un garage, all’interno del quale sono stati trovati 13 macchinari utilizzati per la filatura industriale, adibito a calzificio abusivo e completamente sconosciuto al Fisco, la cui posizione sarà approfondita sotto il profilo amministrativo-tributario. Nel corso dell’intera attività, oltre alla merce falsa sono stati sequestrati: due locali adibiti allo stoccaggio e deposito dei capi di abbigliamento; un pc e 7 supporti di memoria esterna contenenti numerosi file grafici, riproducenti i cliché che venivano utilizzati per la stampa dei segni distintivi contraffatti.

La merce sequestrata era completamente sprovvista dell’ologramma anticontraffazione del marchio oppure, in alcuni casi, era munita di un ologramma materialmente falso, rispetto a quello originale di proprietà delle società titolari delle firme. Le investigazioni, iniziate nel mese di febbraio di quest’anno, hanno consentito la ricostruzione dell’intera filiera produttiva e distributiva dei capi di abbigliamento, in particolare articoli di calzetteria, intimo e sportivo, con marchi ed elementi identificativi contraffatti. Partendo da alcuni sequestri effettuati sul territorio nei confronti di dettaglianti e ambulanti, i finanzieri hanno individuato i canali di approvvigionamento e distribuzione della merce, nonché gli opifici e i siti di stoccaggio all’ingrosso e produzione industriale dei capi di abbigliamento dei brand contraffatti.

Nel corso delle indagini sono stati individuati anche due magazzini per la vendita all’ingrosso di capi di abbigliamento, nel centro commerciale Baricentro di Casamassima (Bari), all’interno dei quali sono stati trovati e sottoposti a sequestro oltre 435mila articoli contraffatti. Si stima che la merce sequestrata, se commercializzata, avrebbe fruttato oltre 2 milioni di euro di profitto illecito.