di Maria Elena Ribezzo
Città del Vaticano, 9 nov. (LaPresse) – “Non ci stancheremo di denunciare potentati politici ed economico-finanziari, che perseguono propri interessi personali o di cordata a scapito del bene comune e di ogni regola etica di equità e solidarietà“. Con questa accusa monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente del quinto Convegno ecclesiale nazionale della Cei, ha aperto i lavori a Firenze, in attesa dell’intervento di domani di Papa Francesco. “Non ci interessa – ha detto – amplificare il rumore degli scandali. Ciò che si cerca “in positivo” è invece di “sostenere ed esigere il riconoscimento di quei diritti fondamentali propri di ogni persona”.
Il convegno ecclesiale nazionale – da oggi al 13 novembre- vede la presenza dei vescovi e dei delegati di tutte le diocesi italiane. Si tratta di veri e propri ‘Stati generali della Chiesa‘, radunati a partire dal 1976 a metà di ogni decennio: “È un importante evento di comunione e di riflessione – ha detto ieri Papa Francesco – al quale avrò la gioia di partecipare anch’io nella giornata di martedì 10”.
La sua visita parte domattina presto da Prato, nella cattedrale, per un incontro con il mondo del lavoro. “Il nostro Papa Francesco sicuramente sarà molto sentito. Ha un impatto positivo con la gente: sa mettersi subito in rapporto, e quindi sarà sicuramente un fatto grande”, ha detto in un’intervista a Radio Vaticana l’arcivescovo emerito di Firenze Silvano Piovanelli. Alle 12 Papa Bergoglio saluterà a Firenze gli ammalati nella basilica della Santissima Annunziata e pranzerà con i poveri nella mensa di San Francesco Poverino.
Nel primo pomeriggio, alle 15.15, il Papa celebrerà la Messa nello stadio Comunale ‘Artemio Franchi’. Intanto tra le mura leonine proseguono le indagini sulla fuga di notizie che ha portato agli arresti Di Monsignor Vallejo Balda e di Francesca Chaouqui, rilasciata per collaborazione con la giustizia. E pare che gli inquirenti vaticani intendano chiudere l’inchiesta prima dell’inizio del Giubileo della Misericordia l’8 dicembre. Le indagini della Santa Sede su Chaouqui si intrecciano con altre avviate dalla procura di Terni, che coinvolgono anche il marito Corrado Lanino e che, è stato confermato oggi, passeranno presto alla procura di Roma. I due sono indagati per estorsione e intrusione in archivi informatici riconducibili al Vaticano. L’indagine è emersa da un’inchiesta dei pm di Terni sul dissesto della curia locale e la presunta vendita ‘pilotata’ di beni immobiliari.
Ieri Papa Francesco, è tornato a parlarne coram popolo, durante l’Angelus della domenica. Un atto “deplorevole” e “triste” ha definito il furto, che però non lo distoglierà dal “lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i collaboratori e il sostegno dei fedeli e di tutta la Chiesa”. “Quei documenti – ha aggiunto – io e i miei collaboratori già li conoscevamo bene” perché, ha spiegato, sono frutto di uno studio che egli stesso ha commissionato.
Questa mattina il Corriere della Sera ha effettuato una ricostruzione secondo cui all’annuncio della pubblicazione dei volumi ‘Avarizia’ e ‘Via Crucis’, il cardinale Giuseppe Bertello, presidente della Pontificia commissione e del Governatorato, ebbe colloqui riservati con rappresentanti delle istituzioni italiane per annunciare quanto stava per accadere e concordare una linea d’ azione. Per questo, secondo il quotidiano, adesso non si esclude che dalla segreteria di Stato, soprattutto dopo la decisione di papa Francesco di affrontare la vicenda durante l’ Angelus, si trasmetta una rogatoria per chiedere di indagare sui cittadini del nostro Paese che hanno utilizzato quelle carte. Certo è che nel fascicolo contro monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Chaouqui compaiono altri nomi.
Sembra che negli ultimi giorni un cardinale avrebbe deciso di collaborare e questo avrebbe fornito elementi determinati, tanto che, scrive il Corriere, “Oltretevere sono in molti a parlare di una svolta clamorosa e imminente”.