Milano, 5 nov. (LaPresse) – Curare i pazienti, per lui era una vera e propria vocazione. E i soldi non c’entravano nulla. Si è difeso così, davanti ai giudici della Corte d’Assise e d’Appello di Milano, Pier Paolo Brega Massone, ex primario di Chirurgia Toracica clinica Santa Rita condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di 4 malati e per 45 casi di lesioni causate a pazienti finiti sul suo tavolo operatorio. “Il fattore economico non mi ha mai interessato – ha detto l’ex medico in aula – ho sempre cercato di agire per il bene dei miei pazienti”. I giudici del Tribunale di Milano, in primo grado, invece, hanno stabilito che quegli interventi eseguiti dal chirurgo e dalla sua equipe servivano solo per ottenere i rimborsi dal Sistema Sanitario Nazionale. “Ho sempre trattato tutti i miei pazienti esattamente nello stesso modo, cercavo di non arrendermi mai e di fare qualcosa per loro”, ha proseguito Brega Massone, che prima di addentrarsi nell’analisi, caso per caso, degli episodi che gli sono stati contestati, ha snocciolato il suo curriculum.
“Mi sono avvicinato alla professione perché mio padre era medico. Fino da quando avevo 13 o 14 anni ho fatto volontariato e avuto modo, quindi, di prendere una certa confidenza con l’ammalato, cominciando a capire che forse era quello che volevo fare”. E dopo un lungo periodo all’Istituto dei Tumori, Brega è approdato alla “clinica degli orrori”.
L’ex primario (già condannato anche in via definitiva dalla Cassazione a 15 anni e mezzo di carcere per truffa e circa 80 di casi di lesioni volontarie in un’altro filone dell’inchiesta Santa Rita) ha parlato per circa tre ore e nella prossima udienza, fissata per l’11 novembre, dovrà ultimare la sua ricostruzione degli anni di attività nell’istituto privato, che dopo lo scandalo che lo ha travolto ha cambiato nome in clinica Città Studi. “Ho dedicato tutta la mia vita alla mia carriera di medico – ha spiegato Brega – di giorno mi occupavo dei malati e la sera, una volta rientrato a casa, scrivevo lavori scientifici”. Adesso il suo rammarico è quello di “aver messo da parte la mia famiglia, che poi mi èstata sempre vicina”. Ad ascoltarlo la moglie, che non è riuscita a trattenere la commozione.