Vaticano, libro Nuzzi:Ostracismo per Papa Francesco è guerra interna

Roma, 4 nov. (LaPresse)- Il 3 luglio 2013, a pochi mesi dall’insediamento, il Santo Padre incontra i cardinali della curia dicendo che i costi erano fuori controllo e che bisognava stare attenti perché gli era stato riferito che in Svizzera la Santa Sede aveva perso 10 milioni di euro per un investimento sbagliato. Poi ricorda con dolore cosa gli confidò l’economo generale della diocesi di Buenos Aires quando Bergoglio era ancora un prelato provinciale in merito ad alcuni investimenti fatti “in una banca seria e onesta. Poi, col cambiamento dell’economo, quello nuovo è andato alla banca per fare un controllo. Aveva chiesto come erano stati scelti gli investimenti: venne a sapere che più del 60% erano andati per la fabbricazione di armi!”. Questo uno dei passaggi contenuti nel nuovo libro di Gianluigi Nuzzi, ‘Via Crucis’, presentato questa mattina a Roma.

LO SCANDALO-. Vedere delle manette strette ai polsi, anche di un sacerdote, come risposta a un libro la considero una abnormità”. E il commento di Gianluigi Nuzzi. ”

Sulle mie fonti non dico nulla – aggiunge – perché vanno tutelate. Ma parlare di corvi, cornacchie, talpe e volpi con degli arresti in concomitanza dell’uscita del mio libro, mi sembra un maldestro tentativo di spostare l’attenzione rispetto ai problemi che questo libro racconta in modo documentato”. “Dalla prospettiva vaticana la violazione dei segreti è un reato – conclude -. Da quella di un giornalista italiano c’è l’obbligo di raccontare fatti che non si sapevano”.

E ancora: “L’ostracismo nei confronti del processo di riforma di Papa Francesco si è trasformato in quello che i collaboratori del Papa stesso definiscono una guerra in Vaticano”. L’autore ha mostrato le fotografie del misterioso furto subito in prefettura nell’archivio della commissione vaticana Cosea, che stava tracciando un quadro delle finanze della Santa Sede per Papa Francesco, nella notte tra il 29 e 30 marzo 2014.

“La cosa più inquietante – ha aggiunto Nuzzi – è che, di tutti i documenti sottratti, sono tornati indietro in busta anonima quelli con un carteggio tra Michele Sindona (banchiere di Cosa Nostra) e la gerarchia vaticana dell’epoca. Mi è sembrata una vera e propria intimidazione nei confronti della Santa sede”.

Le dimissioni di Benedetto XVI sono la chiave d’ingresso al nuovo libro di Gialnluigi Nuzzi, ‘Via Crucis’, presentato questa mattina a Roma. “Tutti ci siamo chiesti se ci fossero altre verità sulle dimissioni di Ratzinger, che non erano emerse”, ha detto Nuzzi durante la presentazione. L’autore ha raccontato di come Papa Francesco avesse già nel luglio 2013, qualche mese dopo la sua elezione, una fotografia precisa della situazione finanziaria del Vaticano.

Il 27 giungo 2013 il Papa ricevutette un documento scritto dai revisori internazionali della prefettura. “In questo – ha spiegato Nuzzi – i revisori hanno segnalato al Papa una quasi totale assenza di trasparenza nei bilanci della Santa sede”.

Per questo motivo, Santo Padre decise di formare una commissione di inchiesta sullo Ior, l’Istituto opere religiose e un’altra commissione, la Cosea, che avrebbe indagato sulle finanze del Vaticano. “Queste due commissioni hanno lavorato in ausilio con diversi istituti internazionali, tra i quali Ernst&Young, (l’agenzia di consulenza per la quale ha lavorato per anni Francesca Chaouqui, ndr) per un totale di 70 consulenti che passano al setaccio i conti della Santa sede”. L’obiettivo era fornire al Papa un quadro che gli permettesse di fare riforme.