Messina, sindaco: Attive 13 autobotti per casi gravi, è un disastro

Messina, 29 ott. (LaPresse) – “Ora va un po’ meglio, siamo passati da 3-4 autobotti a 13 e possiamo rifornire meglio le parti più fragili della città come gli ospedali e le cliniche”. A spiegarlo, dopo una lunga riunione in prefettura, è il sindaco di Messina Renato Accorinti che ormai da sabato si è trovato a gestire la grave crisi idrica della città. Una frana ha provocato la rottura della condotta lungo il tracciato dell’acquedotto Fiumefreddo nel territorio comunale di Calatabiano e da allora quasi tutta Messina è senza acqua. “Non era mai successo – racconta il primo cittadino -, il terremoto è un disastro ma anche non avere acqua è terribile”.

Quello che è cambiato dopo 5 giorni a cercare soluzioni è la solidarietà che in queste ore sta arrivando a Messina. “Ora ci sono più possibilità di gestire meglio l’emergenza – sottolinea Accorinti – abbiamo avuto solidarità e mezzi dalla Calabria e da altri Comuni”. Intanto scuole e uffici pubblici resteranno chiusi fino a quando non tornerà l’acqua. “Stiamo procedendo con il bypass di collegamento tra condotta dell’Alcantara e quella di Fiumefreddo e se la soluzione funziona tornerà l’acqua in 24-36 ore. Qui non è un tubo che si è rotto, quello succede e riusciamo a riparare in fretta, è proprio un problema di dissesto ideogeologico, di una frana che ha reso inutilizzabile una conduttura”, aggiunge il sindaco.

“Chiediamo – prosegue Accorinti – lo stato di calamità per mettere in sicurezza i territori. Abbiamo iniziato a fare quello che si può contro il dissesto idrogeologico. A causare l’emergenza è stata una frana maledetta ma in un territorio con 72 torrenti è tutto più difficile. Ci sono parecchie risorse stanziate dal governo perché ci sono molti progetti contro il dissesto ma un problema è anche che l’acqua è in mano ai privati e alla multinazionale francese Veolia. E’ inaccettabile – conclude il sindaco – che siamo costretti a pagarla il doppio di quanto la pagano i cittadini per fare in modo che sia accessibile a tutti. Così in poco tempo si apre un buco di bilancio grandissimo. L’acqua deve essere pubblica ed è intollerabile che si ci guadagni”.