Roma, 16 ott. (LaPresse) – “Le Regioni non vietano l’accesso alla scuola pubblica ma si chiedono se la frequenza della scuola sia coerente alle vaccinazioni obbligatorie”. È quanto affermato in una nota dal coordinatore degli assessori regionali, Sergio Venturi dopo che gli assessori alla Sanità delle Regioni nel corso della riunione della Commissione salute hanno discusso del nuovo ‘Piano nazionale di prevenzione vaccinale’, valutando anche la previsione di non ammettere nelle scuole i bambini non vaccinati.
“Il nuovo piano nazionale dei vaccini non è più rinviabile anche a fronte della recrudescenza di diverse malattie infettive”, ha aggiunto il coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Sergio Venturi. “Bisogna porsi il tema che l’accesso alla scuola pubblica sia coerente alle vaccinazioni obbligatorie. Il diritto all’accesso agli studi – osserva ancorail coordinatore degli assessori regionali – è costituzionale così come lo è anche il diritto alla salute. Se c’è un bambino immunodepresso il compagno di banco prende una malattia infettiva, è giusto che venga tutelato. Le Regioni dicono: discutiamo di questo tema che riguarda la salute di tutti. Il mondo è cambiato e abbiamo tassi di copertura vaccinale molto bassi. E’ un tema sul quale tutti gli assessori hanno concordato che bisogna parlarne, ma non vietiamo nulla. Credo che tra Governo e Regioni se ne debba discutere e assumere una posizione”, conclude Venturi.
L’ipotesi, spiega la nota, è che il nuovo ‘Piano nazionale di prevenzione vaccinale’, che si sta scrivendo in questi giorni, e che costerà 200 milioni in più rispetto al passato, proprio per la introduzione di nuove vaccinazioni, introduca anche la previsione di non ammettere nelle scuole i bambini che non siano in regola con il libretto di vaccinazioni. In realtà, afferma la nota, che nella scuola sia presentato il libretto vaccinale è già previsto nel piano vaccinale attuale del ministero della Salute. Finora però anche se non si erano fatti i vaccini obbligatori, i bambini venivano ugualmente iscritti a scuola.
Il piano vaccinale il 20 ottobre sarà presentato all’attenzione dei Presidenti delle Regioni nel corso della Conferenza delle Regioni e successivamente, all’esame della Conferenza Stato-Regioni.