Istat: religione più importante per i musulmani, meno per i buddisti

Roma, 2 ott. (LaPresse) – Oltre uno straniero su due attribuisce alla sfera religiosa un’elevata importanza nella propria vita: rispetto ad un punteggio medio pari a 7,7, il 58,7% assegna punteggi superiori (compresi tra 8 e 10).

Lo rileva l’Istat nello studio ‘Appartenenza e pratica religiosa tra i cittadini stranieri’. Secondo lo studio la religione assume un’importanza differente nella vita degli stranieri a seconda dell’appartenenza religiosa: maggiore per gli stranieri di fede musulmana (8,2 è il punteggio medio). Livelli simili vengono attribuiti da cattolici, ortodossi e protestanti (punteggi medi compresi tra 7,3 e 7,5) mentre lo scarto più marcato si registra rispetto agli stranieri di religione buddista, tra i quali soltanto il 35% indica punteggi elevati (con una media pari a 6,3, ben al di sotto di quella del totale degli stranieri).