Roma, 24 set. (LaPresse/EFE) – Lo storico italiano Silvano Vinceti ha annunciato oggi di avere, con una probabilità “molto alta”, localizzato i resti della nobile fiorentina Lisa Gherardini, ritenuta essere la modella ritratta da Leonardo Da Vinci nella sua celebre ‘Gioconda’. “Sulla base della convergenza di tutti gli elementi che possediamo – ha detto all’agenzia Efe Vinceti, che presiede il ‘comitato nazionale per il recupero dei beni culturali d’Italia’ – sono convinto che abbiamo trovato Lisa Gherardini”.
L’annuncio di Vinceti è dovuto al ritrovamento di alcuni resti umani, risalenti, secondo l’analisi del carbonio-14, al periodo in cui morì la nobile fiorentina, anche se non sono ancora state effettuate analisi genetiche.
La ricerca si è svolta nella cappella del complesso conventuale di Sant’Orsola, nel centro di Firenze, dove, secondo il ‘Libro dei morti’ della parrocchia di San Lorenzo, fu sepolta la Monna Lisa dopo la sua morte, il 15 luglio 1542. Nonostante il luogo di sepoltura sia specificato, Vinceti ha spiegato che è finito per scomparire dai progetti a causa dei cambiamenti architettonici che l’edificio ha subito nel corso dei secoli. Per questa ragione i ricercatori hanno dovuto approfondire la storia del convento per trovare la fossa destinata alle laiche – religiose ma prive di ordine o stato clericale – sepolte in questo luogo.
All’interno della cappella è stata trovata una camera, o fossa comune, che, secondo l’esame del carbonio-14, risale al periodo tra il 1450 e il 1545, in cui visse la nobile, e che coincide con la gestione francescana dell’edificio. La fossa venne chiusa in seguito a delle modifiche architettoniche all’altare della cappella, e, quasi cinque secoli più tardi, è stata trovata e riaperta per cercare la presunta modella del genio rinascimentale.
Nella tomba sono stati trovati i resti mortali di tre persone, una delle quali “si è rivelata compatibile con il periodo della morte della Monna Lisa” ha detto Vinceti. “Per via di questa compatibilità – ha aggiunto – e per i dati stratigrafici, archeologici e antropologici, posso affermare, con la cautela e la prudenza proprie della scienza, che le probabilità di aver trovato i resti della Monna Lisa sono molto alte”.
In questo importante centro religioso della Firenze rinascimentale potevano essere sepolte solo le donne che rispondevano a tre requisiti: la generosità finanziaria nei confronti dell’Ordine, aver vissuto per un periodo nel convento e avere un parente appartenente all’ordine francescano. Lisa Gherardini, ha spiegato Vinceti, soddisfa perfettamente questi requisiti: suo marito fece importanti donazioni all’Ordine, visse nel convento per curare un problema di tosse e una delle sue figlie era entrata in convento come religiosa. Inoltre, lo storico sostiene che erano poche le persone che venivano sepolte nel convento, il chè, sommato alla datazione delle ossa ritrovate, aumenta le possibilità che i resti appartengano alla Monna Lisa.
Alla domanda se sia possibile sottoporre i resti a test genetici, Vinceti ha assicurato che lo sta valutando, per ottenere informazioni sulle caratteristiche fisiche del soggetto trovato e compararlo così, con il famoso ritratto. L’esperto però ha sottolineato l’impossibilità di comparare i resti con quelli dei figli della Monna Lisa, conservati nella tomba di famiglia, sotto una lastra di marmo su cui si può leggere ‘Familiae lucundi’, che si trova dietro l’altare maggiore della basilica della Santissima Annunziata. Il lavoro del team di ricercatori è basato sulla teoria che la modella del ritratto di Leonardo sia Lisa Gherardini, moglie del ricco mercante Francesco del Giocondo. Sull’identità della donna più famosa della storia dell’arte, ritratta nell’opera conservata nel museo del Louvre di Parigi, ci sono ancora tante teorie quanti misteri.