Migranti, accolta in Vaticano prima famiglia di profughi siriani

Città del Vaticano, 18 set. (LaPresse) – A pochi giorni dall’appello di Papa Francesco all’Angelus del 6 settembre scorso, una famiglia di profughi provenienti dalla Siria è ora accolta in Vaticano. E’ ospite da alcuni giorni della comunità parrocchiale di Sant’Anna: si tratta di padre, madre e due figli. La famiglia, di nazionalità siriana, arriva dalla città di Damasco da cui è fuggita a causa della guerra. Lo rende noto l’Elemosineria Apostolica. Sono cristiani di rito greco-melchita cattolico, del Patriarcato di Antiochia. Tutti e quattro i componenti della famiglia, sono stati ospitati in un appartamento del Vaticano, nelle vicinanze di San Pietro. È stata, inoltre, “subito avviata la procedura per la richiesta di protezione internazionale”.

In base alla legge per i primi sei mesi dalla presentazione della domanda d’asilo i richiedenti protezione internazionale non possono lavorare. In questo periodo saranno, dunque, “assistiti e accompagnati dalla comunità parrocchiale di Sant’Anna“. Fino alla decisione italiana di riconoscere o meno lo status di rifugiati, dicono ancora dall’Elemosineria, “non è possibile fornire altre informazioni che riguardano questa famiglia accolta dalla parrocchia di Sant’Anna in Vaticano”. Pertanto, proprio per tutelarli in questo cammino di riconoscimento, si chiede ai mass media “di rispettare la loro volontà di non essere cercati e intervistati”.

Per quanto riguarda l’accoglienza della seconda famiglia da parte dell’altra parrocchia vaticana, quella di San Pietro, l’Elemosineria non darà “alcuna notizia fino alla conclusione dei necessari adempimenti”. In questo contesto di carità cristiana verso le persone che fuggono dalla guerra e dalla fame, si sottolinea, “vale la pena anche dire che da molti anni i Pontefici, attraverso l’Elemosineria Apostolica, hanno contribuito al pagamento delle tasse per il rilascio del primo permesso di soggiorno per i rifugiati per mezzo del Centro Astalli diretto dai Gesuiti (nel 2014 sono stati erogati circa 50 mila euro a tale fine)”. Oltre a questo, l’Elemosineria, sempre a nome del Papa, aiuta quotidianamente numerose persone e famiglie di profughi, oltre a provvedere alle prime necessità, anche sanitarie, per molti centri di accoglienza situati a Roma.