Asti criminale: caccia ai killer. Sindaco: Siamo sotto choc

di Ester Castano

Asti, 18 set. (LaPresse) – Ad Asti, 77mila abitanti fra Torino e Alessandria, tre donne e due uomini sono stati uccisi tra ottobre 2014 e settembre 2015. Cinque omicidi in meno di un anno. Gli inquirenti hanno delineato i volti di soli tre carnefici; due casi rimangono invece irrisolti. E nella città piemontese del Palio dedicato al martire astigiano San Secondo, è caccia ai killer. “Siamo sotto choc. Sapere che gli assassini girano in mezzo a noi desta preoccupazione”, afferma a LaPresse il sindaco Fabrizio Brignolo. “E’ un segno di debolezza da parte dello Stato”, continua il primo cittadino.

Fatti efferati, ma slegati tra loro – dichiara il vice prefetto reggente di Asti, Paolo Ponta -. Si tratta di tragedie familiari e gesti folli con cui la banalità del male ha investito la nostra città, una provincia felix non immune alla crisi, economica e dei valori”. Episodi singoli, ma che hanno spinto il ministro dell’Interno Angelino Alfano a rafforzare le forze di polizia presenti in città. “I miracoli non esistono”, dice a LaPresse il questore Filippo Claudio di Francesco. “Cerchiamo – aggiunge – con moderato ottimismo, di contenere il contenibile. Non esiste sicurezza partecipata, ma una partecipazione alla sicurezza: solo con le segnalazioni della comunità si risolvono e prevengono i crimini, di qualsiasi gravità”.

In questi giorni Asti è alle prese con i preparativi del Palio medievale: il corteo dei percussionisti, l’esibizione degli sbandieratori e la corsa dei cavalli. Ogni rione ha il suo stemma, e sul balcone principale del municipio sventola la bandiera del vincitore 2014, il Santa Caterina. “Nel nostro territorio la sicurezza, nonostante gli ultimi fatti che ci hanno sconvolto, riguarda anche la gestione di un evento pubblico come questo, o il contrasto al degrado”, spiega il sindaco nel suo ufficio che si affaccia sulla piazza in cui gli operai allestiscono il Palio.

Asti non può essere offuscata dagli omicidi – dice il vice prefetto reggente Ponta -. Inoltre la cittadinanza avverte una preoccupazione per i reati della cosiddetta ‘criminalità diffusa’, furti e truffe, e non tanto per gli omicidi”. Ponta, illustrando dati e statistiche, spiega come i reati predatori siano in calo, nonostante la percezione della popolazione: “Nel 2013 l’Astigiano era, in proporzione al numero di abitanti, comune capolista a livello nazionale per i numeri di furti, con più di 1000 azioni criminali ad ottobre. Ad agosto 2014, invece, sono più che dimezzati, e questo grazie al piano di prevenzione che abbiamo sviluppato”.