Roma, 31 ago. (LaPresse) – E’ stato estradato in Italia dalla Colombia Marlon Sebastian Molina Vega, narcotrafficante colombiano conosciuto con lo pseudonimo di ‘Mille volti’, per i continui cambiamenti di aspetto che gli hanno consentito una lunga latitanza. L’uomo, arrestato a Tolima-Ibagué, in Colombia, il 16 luglio scorso, è arrivato ieri sera all’aeroporto di Roma Fiumicino, proveniente da Bogotà, scortato dal personale del servizio per la Cooperazione internazionale di polizia. A individuarlo sono stati gli investigatori del commissariato di Tivoli dopo una lunga attività investigativa, coordinata all’estero dal servizio per la Cooperazione internazionale di polizia, che ha permesso di individuare il latitante e ottenere dal ministero degli Esteri della Repubblica di Colombia il via libera alla sua estradizione.
Molina era già stato estradato dal Costa Rica all’Italia nel 2006, sotto le generalità di Molina Vega Milton Josè, ma nell’ottobre del 2007 era evaso da una casa di cura di Tivoli, dove si trovava agli arresti domiciliari, fuggendo dopo aver trafugato i documenti ed essersi spacciato per un altro ospite della clinica, riuscendo così ad eludere la sorveglianza. Molina aveva iniziato la sua carriera criminale come leader dell’ormai smantellato ‘cartello di Cartagena’, rifornendo con ingenti quantitativi di cocaina i mercati dello spaccio in Italia e nel resto d’Europa con trasporti mediante container spediti sulla rotta Colombia-Italia e mantenendo i contatti con le organizzazioni mafiose presenti in Italia.
Durante la lunga latitanza, gestita con gli appoggi e le conoscenze maturate nel corso della sua attività di trafficante, ha mostrato una spregiudicata abilità nel cambiare fisionomia e dotarsi di documentazione falsa, riuscendo ad eludere i diversi controlli delle polizie europee per poi riuscire a far rientro in Colombia dove, dopo sette anni, è stato infine rintracciato e assicurato alla giustizia italiana. Molina, al termine dell’iter burocratico, è stato scortato dal personale della polizia del Servizio Interpol che lo aveva preso in carico dalle autorità colombiane e immediatamente arrestato da personale del commissariato di Tivoli e dell’ufficio di polizia di frontiera di Fiumicino, non appena arrivato sul territorio nazionale.