Al ristorante un italiano su cinque chiede gli avanzi

Roma, 18 ago. (LaPresse) – Un italiano su cinque, il 20%, quando esce dal ristorante si porta a casa gli avanzi che ha lasciato nel piatto con la cosiddetta ‘doggy bag‘, ma una percentuale superiore del 25% ritiene che sia da maleducati, da poveracci e volgare, o si vergogna a chiederla. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè sui comportamenti alimentari degli italiani nell’estate 2015 dalla quale si evidenzia peraltro che il 28% degli italiani, la percentuale maggiore tra i frequentatori di pizzerie e ristoranti, non lascia alcun avanzo quando va a mangiare fuori.

“La tendenza a finire quanto viene servito a tavola, secondo i suggerimenti del nonni, richiama un passato difficile che riconosceva il valore del cibo e la necessità di non sprecarlo”. E’ quanto sottolinea Coldiretti, che aggiunge: “Un comportamento che mal si concilia con i troppi pudori ancora presenti nel richiedere gli avanzi del cibo acquistato nel ristorante come avviene abitualmente in altre realtà”.

Chiedere di portare a casa il cibo avanzato quando si va a mangiare fuori è un comportamento molto diffuso in altri Paesi a partire dagli Stati Uniti dove la doggy bag è una prassi consolidata per gli stessi Vip”. E’ l’osservazione di Coldiretti, che precisa: “Nell’anno dell’insediamento alla Casa Bianca a luglio nella prima visita ufficiale a Roma Michelle Obama ha scelto nel ristorante ‘I maccheroni’ un menu a base di assaggi di pasta alla carbonara, lasagna e amatriciana accompagnati di vino rosso e prosecco facendosi notare per la richiesta della ‘doggy bag’ con gli avanzi della cena come segnale contro lo scandalo degli sprechi alimentari. Recentemente – continua Coldiretti – la cantante Rihanna è uscita da un prestigioso ristorante di Santa Monica esibendo una bottiglia di Sassicaia non ancora svuotata del tutto ed è stata intercettata dai paparazzi che pedinano i divi a Los Angeles e dintorni”.

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixèn, inoltre, ciascun italiano durante l’anno ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari. Una situazione che sta migliorando tra le mura domestiche dove sei cittadini su dieci, il 60% del totale, hanno diminuito o annullato gli sprechi domestici facendo la spesa in modo più oculato, utilizzando gli avanzi nel pasto successivo, o guardando con più attenzione la data di scadenza. “Dovremmo considerare gli avanzi come opportunità per ottimizzare la spesa – aggiunge la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana – ma anche per ridurre gli sprechi alimentari, in linea con gli obiettivi della carta di Milano firmata da cittadini e leader mondiali all’Expo e che sarà presentata il 26 settembre alle Nazioni Unite”.