Venezia, 13 ago. (LaPresse)- “Magrebino di m…” e “bastardo”. Così Elena Donazzan, assessora veneta di Forza Italia confermata nella nuova giunta di Luca Zaia, su Facebook, parlando del ladro della sua bicicletta e di quella del compagno. Dopo il post decine di utenti di Facebook l’hanno attaccata, “indignati” – scrivono in tanti – anche per le parole utlizzate dall’assessora nella ricostruzione di come lei e il compagno siano riusciti a riprendere le biciclette ai ladri. Frasi come “una patriota in questa guerra tra stranieri ladri e malviventi e noi italiani” riferite ad una ragazza che li ha aiutati nella ricerca dei colpevoli e “un patriota Camerata pronto a farsi giustizia“, riferita invece al suo compagno hanno scatenato i commenti.
Qualcuno ha annunciato di aver inviato una segnalazione a Facebook per “incitamento all’odio razziale” ed “apologia del fascismo”.
“Alle anime belle che si sono scandalizzate per il linguaggio – ha scritto poco dopo Donazzan – voglio solo dire che ero molto, ma molto arrabbiata”. “Mi chiedo se il linguaggio sia stato troppo forte per questa situazione insostenibile, non solo per me – ha aggiunto – ma per tutte le persone che vogliono vivere tranquille”.
Non è la prima volta che l’assessora Donazzan desta scalpore. A maggio del 2015, durante la campagna elettorale per le elezioni regionali del Veneto, aveva suscitato polemiche la distribuzione di pacchi di pasta, da parte degli attivisti di Fi, con il suo ‘santino elettorale’ attaccato sopra.