Ancona, 31 lug. (LaPresse) – Gli uomini del comando provinciale della guardia di finanza di Ancona hanno scoperto un gruppo che commercializzava carburanti in modo illecito e che, dal 2010 a oggi, era riuscito a creare società fittizie con lo scopo di vendere in frode 24 milioni di litri di benzina e gasolio.
Su disposizione dell’autorità giudiziaria, sono state effettuate 3 ordinanze di custodia cautelare verso 3 persone al vertice dell’organizzazione, sono stati sequestrati beni per un valore di 8,6 milioni di euro (corrispondente a 21 immobili e a circa 70 posizioni bancarie).
Le indagini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Ancona, sull’operazione ‘Caravan petrol’, diretta dalla procura della Repubblica del tribunale di Macerata, sono durate quasi un anno.
L’organizzazione aveva una costituzione di tipo piramidale. Al vertice c’erano tre soggetti pluripregiudicati (di origini napoletane, maceratesi e teramane), che capeggiavano altre 15 persone, con ruoli e incarichi differenti, per commercializzare il carburante, evadendo le imposte.
Lo schema della maxi frode fiscale, una delle più ampie e articolate tra quelle scoperte negli ultimi anni nel settore dei prodotti petroliferi, prevedeva una prima fase, con la creazione di 7 società ‘cartiere’, del tutto fittizie e non operative, localizzate in provincia di Napoli, Teramo e Macerata, costituite per acquistare, solo sulla carta, il carburante da grossi fornitori ubicati in diverse zone d’Italia. Al vertice delle imprese erano posti degli amministratori fittizi, diretti dai promotori del disegno criminoso.
Queste società, fingendo di essere abituali esportatori, potevano comprare il carburante usufruendo, illecitamente, dell’esenzione dal pagamento dell’Iva, prevista proprio per coloro che realizzano vendite di prodotto all’estero.
Ancona, 31 lug. (LaPresse) – Nella seconda fase, le società inesistenti, prima di sparire nel nulla, senza versare le imposte all’erario, cedevano il prodotto sottocosto a ulteriori società ‘compiacenti’, che operavano realmente nel settore della distribuzione stradale di carburante.
In questa fase, queste ultime società riuscivano a vendere rapidamente le scorte illecite, perché le stesse erano state acquistate a prezzi largamente concorrenziali rispetto ai normali prezzi di mercato, vista l’assenza, all’origine, del pagamento dell’imposta sul valore aggiunto.
Nella terza e ultima fase, era prevista la ‘spartizione’ dei proventi illeciti ottenuti dai reati, tra i soggetti denunciati.
Durante le indagini svolte dalle fiamme gialle, oltre alle aziende riconducibili all’organizzazione, sono stati monitorati molti benzinai sospettati di acquistare e poi ‘smerciare’ il prodotto acquisito clandestinamente.
L’analisi della documentazione utilizzata per ‘schermare’ il traffico illecito, sequestrata con l’esecuzione di 44 decreti di perquisizione eseguiti nelle sedi di società, pertinenze aziendali, abitazioni private in tutto il territorio nazionale, si è rivelata particolarmente complessa.
L’importante operazione conclusa oggi ha consentito di scoprire non soltanto una grossa frode fiscale in danno dell’erario ma anche di smantellare un’organizzazione criminale che realizzava un’enorme concorrenza sleale a danno di tutti gli operatori che, al contrario, operano in modo onesto in questo delicato settore economico. A seguito delle attività di polizia giudiziaria la guardia di finanza procederà al recupero di tutte le imposte illecitamente sottratte al fisco.