Rho-Pero (Milano), 29 lug. (LaPresse) – ‘La corretta alimentazione nello sport’. Questo il tema di un incontro organizzato oggi al Vivaio scuole del padiglione Italia, a Expo, nell’ambito delle iniziative organizzate dal ministero della Salute.
LaPresse ha parlato con la professoressa dell’università di Trieste, Roberta Situlin, medico specialista in Scienza dell’alimentazione e membro Adi, Associazione italiana di dietetica e di nutrizione clinica.
Esiste un’età ideale in cui iniziare a fare attività fisica?
“Prima si comincia, meglio è. È importante l’esempio dei genitori: ci sono quelli che portano i bambini in centro o al cinema in macchina. Certo, dipende dalla città e da tanti fattori, però è un esempio vedere la famiglia attiva. Generalmente, i bambini attivi sono quelli che appartengono anche ad una famiglia che si muove di più. Questo è il primo aspetto. Poi c’è un’età in cui si può iniziare e dipende anche dalle attività sportive. L’età giovanile è la migliore per iniziare: per esempio, fin da bambini nelle scuole. Purtroppo, esiste una fase in cui i genitori, a volte per la scuola, tolgono ai figli l’attività fisica. Un esempio: ‘In prima superiore, siccome devi studiare di più, non vai più a giocare a calcio’. E questo è un grave errore. Il secondo punto critico è il matrimonio: con più impegni o con la gravidanza per le donne, si tende a ridurre l’attività fisica. Comunque, non c’è età in cui non sia positiva.
Il muscolo ha la sua potenzialità massima fino a trent’anni, poi dipende anche da quanto ci si allena. Però anche in ottantenni e novantenni si possono ottenere dei benefici. Purtroppo, questi ultimi non sono duraturi: bisogna allenarsi sempre”.
Il primo consiglio che darebbe per quanto riguarda il binomio alimentazione-sport?
“La dieta dovrebbe essere variata, cioè ricca di carboidrati di vario tipo in quanto sono la benzina numero uno. Invece, ci sono delle mode che tendono un po’ a privilegiare le proteine, che servono fino a un certo punto. Insomma, ci devono essere pasta, pane, carne, ma anche la frutta e la verdura per un concetto di salute anche generale. Non è che la persona che fa sport è esente dal mangiare la frutta e la verdura, perché fanno bene a tutti. E poi delle quote di proteine che non siano esagerate, evitando le diete dissociate per cui la sera si mangiano solo proteine. Per esempio, dopo l’attività sportiva, è importante integrare i carboidrati per ripristinare le scorte muscolari di glicogeno, che si sono ridotte, e anche le proteine. Per cui il pasto completo è sempre il migliore. Naturalmente, prima dell’attività fisica, ci sono delle regole: lasciare del tempo, ovvero non fare un pasto completo se dopo si fa la gara. Dipende dall’orario”.
Quali errori non bisogna commettere?
“Non avere un’alimentazione regolare, innanzitutto. Per esempio, delle riserve di zuccheri si fanno anche con la cena del giorno prima, se una persona ha la gara o l’allenamento presto e la mattina può mangiare solo un po’. Poi è sbagliato saltare i pasti e dormire poco. Ultimamente, si dà molta importanza al sonno. I giovani, invece, tendono ad avere orari completamente diversi. È un errore anche fare delle diete incongrue: fare delle ‘crash diet’ è un rischio. Qualsiasi tipo di dieta restrittiva va fatta con attenzione: non esagerare con gli integratori e le proteine. È importante avere una regolarità e non pasticciare: è la cosa migliore. Poi è sbagliato non fare un buon recupero dell’attività, non consumare la giusta dose di carboidrati e non riposare adeguatamente. Poi è importante l’idratazione: prima, durante e dopo lo sport, soprattutto in estate. Altrimenti si rischia una diminuzione dell’efficacia e della resa”.