Roma, 27 lug. (LaPresse) – Hanno aggredito due studenti universitari per rapinarli. Per questo 4 minorenni, sono stati arrestati dai carabinieri e saranno ospitati in comunità diverse, individuate dal centro per la giustizia minorile di Roma. I quattro minorenni, di origini italiane, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, sono ritenuti colpevoli dei reati di rapina aggravata in concorso e porto abusivo di arma da taglio. L’obiettivo è evitare nuovi comportamenti delittuosi. Per adesso, i colpi attribuiti alla banda sono nove.
La misura cautelare eseguita dai carabinieri della stazione di Roma Aventino, stabilita dopo un’attività di indagine condotta su 12 persone, è stata emessa dal tribunale per i minorenni di Roma.
Le attività investigative condotte dai militari, tra maggio e luglio, sono partite dopo una rapina avvenuta nel quartiere di Testaccio. Quattro minori, armati di coltello e noccoliera, hanno aggredito due ventenni universitari che avevano appena prelevato del denaro contante dal bancomat, prima di recarsi in alcuni locali tra via Galvani e via di Monte Testaccio.
I militari sono riusciti a risalire ai componenti della baby gang, grazie ad alcuni elementi forniti dalle stesse vittime. I minori, provenienti da famiglie con problematiche, si incontravano in una pizzeria della zona ed erano già noti alle forze dell’ordine per altre precedenti bravate.
Dopo alcuni controlli nei profili personali dei sospettati sui social network, i carabinieri sono risaliti alle frequentazioni e ai legami della banda criminale, che aveva come codice distintivo di appartenenza, dei particolari tatuaggi e, in particolare, la cifra ‘1998’, anno di nascita di molti dei componenti.
I baby rapinatori agivano a volto scoperto, con disinvoltura usando la violenza e sotto la minaccia di coltelli e di altri oggetti con cui poi picchiavano le loro vittime. Alcune di loro, dopo essere state rapinate e nonostante non avessero reagito, venivano anche schiaffeggiate e intimidite.
Le vittime, minorenni e residenti a Testaccio, alla richiesta dei carabinieri, tendevano a non denunciare le rapine per paura di incontrare nuovamente, nel quartiere, o nei tanti locali della zona, i loro aggressori e subire altre nuove ritorsioni.
Nel momento in cui i baby rapinatori si sono resi conto di essere nel mirino dell’Arma, hanno cancellato i loro profili personali dai social network per poi spostarsi in altre zone di Roma, come Eur, centro e Ponte Milvio, per commettere reati. Sono in corso ulteriori indagini da parte dei carabinieri.