In Italia 3.600 morti nel 2014 per incidenti stradali

Di Eleonora Bullegas

Milano, 24 lug. (LaPresse) – Sono 3.600 le persone decedute nel 2014, in Italia, a causa di incidenti stradali e autostradali. A gennaio-febbraio di quest’anno, è stato registrato un incremento del 150% sulla mortalità legata a sinistri nelle autostrade, rispetto allo stesso periodo del 2014.

Secondo Domenico Musicco, presidente dell’Associazione vittime di incidenti stradali, sul lavoro e malasanità (Avisl), il fattore che, ha inciso maggiormente sull’aumento del fenomeno nelle autostrade è legato alla diminuzione dell’effetto Tutor, cioè di quel sistema che consente di controllare elettronicamente la velocità alla guida. “Purtroppo – evidenzia Musicco – manca una politica di controllo, di prevenzione e di repressione per scoraggiare e contrastare l’utilizzo di alcol e droghe prima di mettersi alla guida. Basta pensare, ad esempio, che sul territorio nazionale viene effettuato circa un milione di controlli sul tasso alcolemico, a fronte dei 10 milioni compiuti in Inghilterra, Francia e Germania. Stiamo parlando di appena un decimo di verifiche, rispetto a quelle che vengono eseguite in altri Paesi”.

C’è da sottolineare, inoltre, che “il 75% degli incidenti – precisa il presidente dell’Avisl – avviene in città. Nel contesto urbano rischia la cosiddetta utenza debole, dai pedoni ai ciclisti. Le amministrazioni devono fare di più, non devono pensare solo alle auto ma alla salvaguardia dei più deboli: le strade devono avere delle zone di sicurezza, come rotatorie che spesso non vengono neppure prese in considerazione”.

A proposito di sicurezza e di incidenti in città, tra i casi che possono essere citati c’è quello di viale Famagosta, dove il 20 ottobre 2013, Magda Niazy Sehsah, 28 anni, egiziana incinta di 7 mesi e suo figlio di 4 anni, furono travolti e uccisi dall’auto guidata dal 30enne Roberto Andrea Luciano. Proprio oggi il giovane è stato condannato a due anni e quattro mesi di carcere. Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Milano, Roberto Arnaldi, ha disposto un anno e quattro mesi di sospensione della patente. Le motivazioni verranno rese note fra 90 giorni.

Su viale Famagosta, Musicco, spiega che si aspettava un autovelox dal 2003. “A distanza di oltre 10 anni da quando sono stati previsti – precisa il presidente dell’Avisl – sarebbe ormai opportuno prevedere di installare i più moderni tutor al posto degli autovelox, dato che rafforzano ancor di più la sicurezza delle strade”.