Roma, 16 lug. (LaPresse) – Avvicinare i cittadini al mondo del notariato. E’ con questo obiettivo che è stata redatta la prima ‘Carta dei diritti dei cittadini nei rapporti con il notaio’, sottoscritta dall’Ordine notarile e dieci Associazioni dei consumatori e presentata questa mattina in 24 città. “Il documento è nato dall’esigenza di colmare soprattutto quella distanza avvertita dall’utente”, commenta in un’intervista a LaPresse il presidente del consiglio nazionale dei notai, Maurizio D’Errico. “La mancanza di comunicazione – ha proseguito D’Errico – si protrae da decenni. Spesso i cittadini non conoscono i propri diritti. Non sanno che il notaio è una figura di garanzia, differente dall’avvocato perché imparziale”. Nella Carta, vengono in particolare indicati tutti gli atti in cui è necessario l’intervento del notaio: dalle successioni testamentarie ai mutui bancari, dalle fusioni societarie fino alle liquidazioni. Il testo nella versione integrale è pubblicato su www.notariato.it e su ciascun sito dei consigli regionali. “Quello che i cittadini certamente lamentano è il costo di tutti gli atti ma l’onorario è solo una piccola parte”, spiega il presidente dei distretti riuniti di Torino e Pinerolo Giulio Biino raggiunto da La Presse. “Ad esempio – aggiunge – per un mutuo bancario da 100mila euro, la quota per il notaio è di 1000 euro”.
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er venire incontro alle difficoltà economiche, a livello nazionale l’Ordine ha in serbo di presentare al governo alcune ipotesi per tagliare i costi. “Una di queste prevede di eliminare l’onorario ora previsto per il preliminare di compravendita immobiliare”, spiega D’Errico. Un’altra proposta è quella di “abbattere del 30% la parcella per le coppie sotto i 35 anni che acquistano la prima casa” come continua il presidente del distretto torinese. Va detto infatti che la crisi ha gravato notevolmente sull’attività dei notai. “Dal 2006 al 2014 – ricorda Biino – gli atti notarili sono dimezzati in tutta Italia mentre in Piemonte la flessione (-40%) è livemente inferiore alla media nazionale. A scendere sono stati soprattutto i rogiti e i mutui e anche se le procedure societarie hanno subito una battuta d’arresto intorno al 15% quello che preoccupa è che si tratti soprattutto di fallimenti e cessazioni d’attività”.
Sul piano politico, è di pochi giorni fa la vittoria conseguita dai notai in Parlamento. La commissione Giustizia della Camera ha dato parere negativo all’introduzione, prevista dal ddl concorrenza, di rivolgersi all’avvocato o al commercialista per le compravendite di immobili non a uso abitativo con un valore sotto i 100mila euro. “La riforma avrebbe esposto i cittadini a rischi – commenta Giulio Biino – perché avrebbe avvantaggiato solo le banche e gli altri professionisti senza offrire le stesse garanzie. Non tutti sanno infatti che oggi i contenziosi sugli atti notarili rappresentano solo lo 0,003%. A differenza del Regno Unito dove la percentuale sale del 15-25%”.
Sia D’Errico sia Biino, nella loro esperienza decennale, ricordano casi particolari legati alle successioni. “Come quella volta – ricorda il presidente nazionale – che un parente del caro estinto svenne alla lettura del testamento che lo escludeva dall’eredità”. O quell’altro caso in cui un clochard trovato senza vita dalla polizia municipale di Torino affidò a un bigliettino le sue ultime volontà. “Ai suoi parenti non destinava nemmeno una lira – racconta Biino – mentre al comune lasciava tutti i suoi averi: un miliardo di lire che servirono a costruire un asilo nido”.