Roma, 15 lug. (LaPresse) – Secondo le stime di Coldiretti, nel nostro Paese i locali sotto il controllo della criminalità organizzata sono almeno cinquemila. L’allarme lanciato dall’associazione arriva dopo il blitz di stamattina della Dia di Roma che ha portato al sequestro del ristorante ‘Il barroccio’, propietà dell’imprenditore Salvatore Lania cui erano già stati precedentemente sequestrati altri due locali del centro capitolino, ‘Er faciolaro’ e ‘La rotonda’.
Come emerge dal terzo Rapporto Agromafie, elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, infiltrarsi nell’economia legale, gestendo direttamente o indirettamente le attività, permette di riciclare facilamente denaro proveniente da attività illecite. Il settore agroalimentare e la ristorazione, spiega Coldiretti, sono diventati uno dei principali business della malavita, perché consentono di infiltrarsi in modo capillare nell’economia emersa, condizionando la vita quotidiana delle persone. Questa facciata legale consente alla criminalità di gestire i propri traffici illeciti, continua Coldiretti, e rende difficile risalire ai veri propietari e alla provenienza dei capitali.